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Gli alunni della 1A della scuola Secondaria di I grado illustrano le tradizioni del Natale nel mondo attraverso tre racconti di Natale.

Gli alunni della 1A della scuola Secondaria di I grado illustrano le tradizioni del Natale nel mondo attraverso tre racconti di Natale.

Il Natale di Charles (Londra)
Charles, un bambino di 7 anni, insieme ai genitori Mary e Scott andò per la prima volta a Londra per far visita
ai parenti durante il periodo natalizio.
Il giorno della vigilia andarono a vedere tutto ciò che gli Inglesi avevano preparato in vista del Natale: la prima
tappa fu Trafalgar Square, dove andarono a vedere e a fotografare l’albero più grande dell’Inghilterra.
Mentre tornavano a casa, Charles si fermò davanti ad una vetrina in cui vide una macchinina di F1
telecomandata: si trattava della vetrina del famosissimo negozio “Christmas shop” e ci volle un po’ per farlo
allontanare da quella vetrina.
Tornati a casa, Charles aiutò sua madre a cucinare e a preparare la tavola. All’arrivo dei suoi parenti, tutti
poggiarono sotto l’albero il regalo che recavano tra le mani e si misero a tavola, la signora Mary mise il
tacchino a tavola e la zia versò il tè nei bicchieri.
Dopo altre quattro portate ebbero concluso la cena, aspettarono tutti la mezzanotte per festeggiare il Natale e
giocare.
Quando se ne furono andati i parenti, Charles andò a dormire con il desiderio di scartare i regali il giorno
dopo.
La mattina seguente, Charles si fiondò sul pacco più grande, mentre lo scartava vide che conteneva la
macchinina di F1 che desiderava tanto e questo fu per lui il primo passo per realizzare il sogno di diventare
un pilota.

Il Natale di Michael (USA)
A Little Italy, un quartiere di New York, è la vigilia di Natale e una famiglia di origine italiana, immigrata
tantissimi anni fa in questo quartiere, si appresta come ogni anno a festeggiare il Natale.
È il 24 dicembre e la famiglia Rossi composta da padre, madre e tre splendidi figli si sveglia piena di euforia
e con un pizzico di agitazione per il grande giorno.
Michael, che è il primogenito ed ha 13 anni, aiuta il papà a raccogliere la legna per il camino, Laura, la
secondogenita di 11 anni, aiuta la mamma a rassettare la casa e la più piccola, Kate, di 5 anni, conta le calze
da appendere al camino.
Durante la vigilia di Natale il tempo scorre diversamente dagli altri giorni, forse perché ci sono mille cose da
fare. La mamma infatti, per paura di dimenticare qualcosa, un paio di giorni prima aveva preparato una lista,
in modo da non tralasciare nulla.
La tradizione vuole che ci sia un grande cenone ricco di pietanze tipiche di questa festività, così, mentre la
mamma si adopera a preparare ogni leccornia, il papà porta Kate e Laura a pattinare sulla pista, dove per
tradizione vengono accese le luci di un grande albero di Natale.
Michael, invece, passeggia per i mercatini di Natale con i suoi amici.
Ѐ quasi ora di cena e il resto della famiglia ritorna a casa per dare una mano alla mamma. Il papà accende il
camino, Michael aiuta la sorellina Kate a sistemare tutti gli addobbi natalizi e ad accendere l’albero e Laura
apparecchia la tavola con una lunga tovaglia rossa e candele al centro del tavolo.
Il cenone comprende tante cose buone, ovviamente non può mancare il tradizionale tacchino arrosto ripieno,
farcito con castagne e accompagnato da verdure, purea e l’immancabile salsa di mirtilli. Il Christmas Pudding
con salsa al Brendy, uvetta e spezie è la specialità di mamma Rossi, che non fa mancare neanche i famosi
tortini di pastafrolla ripieni di frutta secca, chiamati Mince Pies, che i suoi figli adorano.


Alla cena della vigilia, i Rossi hanno invitato anche due anziani newyorkesi che abitano nel loro quartiere. Il
signore e la signora Smith arrivano puntuali per la cena, con tanti doni tra le mani.
Ormai è tutto pronto: mamma Rossi è riuscita anche quest’ anno a portare sulla tavola di Natale tante cose
buone, lo testimonia anche il buon odore che tutti i commensali fiutano.
C’è grande gioia intorno alla tavola: si mangia, si chiacchiera, si ride e la piccola Kate è molto felice di
festeggiare il Natale con il signore e la signora Smith, che considera un po’ i suoi nonni.
Mancano pochi minuti alla mezzanotte e così papà Rossi intona al pianoforte una canzone natalizia che gli
altri si divertono a cantare. Giunta la mezzanotte, tutti si scambiano gli auguri, la serata è trascorsa tra i
festeggiamenti, ma, soprattutto, nel calore e nell’amore di una famiglia che festeggia il Natale.

Il Natale di Liam (Romania)
Era una giornata di dicembre e Liam era in viaggio per la Romania, per scoprirne le tradizioni natalizie.
Arrivato, Liam si recò subito nel centro della città di Bucarest, in modo da poter fare nuove amicizie.
Incontrò Ada, una ragazza molto carina e dolce, che gli stette vicino per tutto il periodo delle vacanze natalizie.
Ada gli mostrò tutte le loro festività tradizionali, ma la più importante e che lo colpì di più fu la “danza della
capra e dell’orso”: questo rito consiste nel vestirsi da capra o da un altro animale per eseguire una danza con
l’accompagnamento di suonatori e cantanti. Le origini di questa tradizione sono antiche e risalgono al rito
pagano di sacrificio di un animale agli dèi. Negli anni, il sacrificio della capra è stato abbandonato e
attualmente prevede un rito collettivo durante il quale si lancia del grano sulla capra in segno di augurio e
prosperità per il nuovo anno. La maschera “capra” è scolpita in legno con una ganascia (mascella) che si
muove su e giù e le corna di una vera capra.
L’orso è incarnato da un giovane che indossa la pelliccia di un animale sulla testa e sulle spalle, adornato
vicino alle orecchie con nappe rosse. La maschera è accompagnata da musicisti e spesso seguita da un intero
corteo di personaggi, tra cui un bambino nel ruolo del “cucciolo di orso”. Seguendo la melodia, la maschera
imita i passi ondeggianti dell’orso battendo forte il suolo con i piedi. Il significato è la purificazione e la
fertilizzazione del suolo in vista del nuovo anno.


Un’altra tradizione interessante è quella del Viflaim, un dramma popolare che ebbe origine nel XVIII secolo.
Il Viflaim era una rappresentazione popolare che affrontava la storia della nascita di Gesù. La parola Viflaim
era l’antico nome rumeno della città di Betlemme. Ci sono pochi villaggi in cui questa rappresentazione è
ancora viva a causa dell’alto numero di personaggi necessari.


Tra gli elementi tradizionali del Natale in Romania Liam scoprì anche il sorcova, un rametto addobbato con
fiori artificiali, mele, pere o ciliegie, con il quale i bambini giravano di casa in casa recitando poesie come
buon augurio per il nuovo anno.

La sorcova veniva inizialmente ricavata da uno o più rami di alberi da frutto messi in acqua a germogliare. Successivamente, i rami vennero sostituiti da un bastone ornato con fili di lana colorati e una piccola campana attaccata. La sorcova veniva inclinata in direzione di una certa persona per trasmettere vigore e giovinezza. Oggi è fatta di carta colorata e fiori artificiali. Liam, osservando ogni cosa e provando delle belle sensazioni, si immerse anche lui, grazie alla sua nuova amica, in queste tradizioni.
Finalmente arrivò il 25 dicembre: era Natale!
Le strade erano piene di persone che circondavano un grandissimo albero di Natale decorato con bastoncini
di zucchero e cioccolatini.


Ben presto divenne sera e le tavole erano piene di buonissime pietanze tradizionali come la zuppa, le uova
ripiene, gli involtini di cavoli e pane intrecciato.
Un’altra tipicità culinaria sono le Sarmale, cioè carne macinata con riso avvolta in foglia di verza o di vite.
Tra i dolci tipici annoveriamo il Cozonac, preparato con molta cura e cotto in stampo a cassetta, con ripieno a
base di noci e cacao, semi di papavero e frutta secca, specialmente l’uvetta.
Nella notte di Natale, Liam e Ada lasciarono vicino all’albero qualcosa da mangiare per Babbo Natale e, la
mattina seguente, trovarono molti regali sia per i grandi che per i piccoli.
Così furono tutti felici e iniziarono a ballare e cantare sulle note di musiche tipiche della Romania come
“l’astazi s-a nascut hristos”.

Silvia De Simone
Silvia De Simone
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