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In memoria di Giovanni Palatucci

In memoria di Giovanni Palatucci

Giovanni Palatucci nacque a Montella ,un paese dell’alta Irpinia, il 31 maggio del 1909. Dopo gli studi liceali, nel 1937, venne trasferito, come responsabile dell’Ufficio Stranieri, alla Questura di Fiume dove venne a conoscenza delle leggi razziali e immaginò l’impatto che avrebbero avuto sulla popolazione ebrea. Da quel momento Palatucci si mise all’opera e, attraverso una vasta rete di amici, creò una strada per salvare gli Ebrei nei campi di concentramento, in cui la popolazione ebrea era sottoposta a duri lavori che laceravano il fisico di queste povere persone e se un singolo individuo fosse stato privo di forze, sarebbe stato direttamente condotto nelle camere a gas, per poi lasciarlo morire lentamente. Sembra che Palatucci abbia salvato circa 5000 ebrei durante il suo alloggio a Fiume. Egli si preoccupò anche dell’istruzione dello Stato di Fiume e fece di tutto affinché quest’ultimo mantenesse la sua indipendenza. Ma, con l’accusa di cospirazione, fu arrestato dai militari tedeschi nel maggio del 1944 e portato nel carcere di Trieste. A ottobre dello stesso anno venne trasferito nel campo di concentramento di Dachau, dove morì tra sforzi e fatiche.
Studi recenti hanno fatto risaltare che Palatucci non sia stato deportato nel campo di Dachau per aver aiutato molti ebrei, ma per aver passato i piani per l’indipendenza di Fiume e per essere stato in contatto con loro. Ad ogni modo, com’è possibile che Palatucci abbia salvato quasi 5000 ebrei? Palatucci ,infatti, compì il grande gesto di inviare migliaia di Ebrei nel campo di Campagna, nel salernitano, dove furono protetti da suo zio Giuseppe Palatucci, nonché vescovo di quel paese. Grazie a questa sua opera di bene, Palatucci ha avuto molti riconoscimenti: nel 1990 fu riconosciuto
Giusto fra le nazioni; Papa Giovanni Paolo II lo annoverò tra i martiri del Ventesimo secolo. Ebbe molti altri riconoscimenti; infatti gli è stata dedicata una piazza a Roma e molte strade e piazze di varie città italiane portano il suo nome. Per aver salvato la vita a migliaia di Ebrei, Palatucci può essere considerato un vero e proprio eroe, ma
anche un simbolo contro la violenza adoperata dai tedeschi sugli ebrei e contro la violenza in generale. Bisogna riflettere sulle sue gesta, perché ha deciso di salvare delle vite umane, sapendo di rischiare la propria e di andare incontro alla morte.
Palatucci infatti ha compiuto un vero e proprio sacrificio ,ma ha compiuto delle gesta ammirevoli e di compassione, quindi si può dire che quest’uomo ha avuto un cuore davvero grande. Per me questa storia di Giovanni Palatucci dovrebbe far riflettere i giovani di oggi, perché ad oggi si ha una società che tende a giudicare l’altro. Infatti per me Palatucci rappresenta un vero e proprio maestro di vita perché ci ha insegnato ad aiutare il prossimo, a non giudicarlo e ad aiutarlo in caso di bisogno. Perciò se un ragazzo di oggi imparasse a fare del bene, sarebbe sicuramente una società migliore senza pregiudizi, ma stando bene insieme e aiutandosi reciprocamente. Ecco quello
che ho capito della storia di quest’ uomo, e mettendo in pratica questi insegnamenti sono sicuro di poter diventare una persona migliore.

Voglio porgere i miei
ringraziamenti ai miei professori che mi hanno fatto conoscere la storia di questa
magnifica persona che ha sacrificato la sua vita per gli altri.

 

Lavoro di: F.P., classe 3 sez. B

Silvia De Simone
Silvia De Simone
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