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LE PIAZZE DI LIONI IERI E OGGI

LE PIAZZE DI LIONI IERI E OGGI

La memoria dei nonni oggi si ferma nelle “agorà” lionesi.

A Lioni, prima del terremoto del 23 novembre 1980, c’erano diverse piazze, le più importanti erano: Piazza della Vittoria, Piazza San Carlo, Piazza Regina Margherita, Piazza Vittorio Emanuele III e Piazza Dante. Queste piazze sono state ricostruite nello stesso luogo, qualcuna in modo più moderno. La pizza più grande e rappresentativa di Lioni è Piazza della Vittoria, per noi Lionesi Piazza San Rocco. La gente si recava lì per fare delle passeggiate, i giovani per socializzare e i bambini per giocare nella villa comunale in cui c’erano lo scivolo, l’altalena e delle panchine per riposare o chiacchierare all’ombra degli alberi secolari che davano ristoro dal caldo, soprattutto d’estate. Insomma era una piazza molto frequentata, anche se negli anni passati la piazza considerata il salotto del paese era Piazza Regina Margherita, forse perché più raccolta e accogliente. Piazza della Vittoria (San Rocco), oltre a essere luogo di incontro, era anche utilizzata per fare il mercato domenicale che si è svolto lì fino a qualche anno fa, per essere poi spostato in un’altra zona. Su questa piazza si trovava la chiesa di San Rocco risalente agli inizi del XVII secolo, completamente distrutta dal sisma dell’ottanta. Con la ricostruzione la nuova piazza è apparsa totalmente diversa dalla preesistente, ai Lionesi sembrava anonima e priva d’anima. La vecchia chiesa di San Rocco è stata ricostruita, divenendo poi santuario, che è stato progettato dall’architetto Muzio con l’intento di donare a Lioni una chiesa gemella della Basilica dell’Annunciazione a Nazareth, anch’essa opera del famoso architetto. Ogni anno il 16 agosto si faceva e si fa ancora oggi una processione e una festa in onore del santo patrono che liberò il paese dalla peste nel 1774, chissà non ci aiuti anche oggi nella lotta contro questa maledetta pandemia! Con la ricostruzione è stata demolita la villa comunale con i suoi meravigliosi alberi secolari, al loro posto sono stati piantati degli alberi spennacchiati privi di qualsiasi utilità. La croce in pietra (croce giurisdizionale) con iscrizioni latine, che si trovava in fondo alla villa comunale, ora è davanti alla canonica della chiesa madre. Così pure il leone funerario di epoca romana (I secolo a.C.- II secolo d.C.). che nel medioevo divenne simbolo del villaggio al quale diede, insieme con la statua gemella distrutta nel terremoto del 1732, il nome al paese: Casale Leonum, oppure de Leonibus, diventò in seguito Li Liuni, Leoni e infine Lioni, è stato spostato dalla villa comunale allo spiazzo davanti al municipio. Dalla piazza è stato tolto anche il monumento ai caduti di tutte le guerre, al suo posto c’è una fontana con in cima un leone, solo l’obelisco con la Madonna è rimasto dov’era prima. Piazza della Vittoria oggi è l’ideale per fare delle belle passeggiate e forse è più adatta per gli adulti e i bambini, i ragazzi invece amano stare in Piazza Regina Margherita dove ci sono diversi locali e d’estate si svolgono eventi e concerti più adatti a loro. Vorrei tanto che tutto tornasse come prima: poter fare quello che facevo prima, sentirmi libera di andare ovunque, avere rapporti umani, scambi con tutti, ma purtroppo il Covid-19 ce lo impedisce, cosicché anche le piazze hanno perso la loro funzione aggregativa

Le piazze prima del terremoto ancora oggi esistenti sono PIAZZA SAN ROCCO, era il cuore del paese, nel 1980 era una Piazza più piccola di quella di oggi, era il luogo del mercato, dove i contadini vendevano i prodotti agricoli che coltivavano e producevano. Ai lati della Piazza c’erano i marciapiedi dove passeggiavano i cittadini, si incontravano e chiacchieravano. Di fronte alla Piazza c’era la Chiesa S. MARIA ASSUNTA che e la più antica delle chiese di Lioni ed è stata ricostruita due volte a causa del Terremoto del 1684 e del 1980..Dopo il Terremoto la Piazza ha mantenuto la sua posizione originaria in cui troviamo il CONVENTO FRANCESCANO dei Frati Minori, anche se oggi si presenta molto più grande e accogliente. I negozi erano di genere alimentari mentre gli altri erano situati tutti al corso. Il comune era poco distante dalla PIAZZA SAN CARLO era molta diversa da quella di oggi perché era una zona di campagna dove i cittadini si dedicavano all’agricoltura e all’allevamento. Dopo il terremoto è diventata una zona abitata.
Io fine all’anno scorso uscivo tutti i pomeriggi in piazza San Rocco dove andavo in bici, giocavo sulle giostre e a nascondino con i miei amici. Mentre adesso quando usciamo dobbiamo mantenere la distanza di 1 metro, indossare la mascherina, igienizzarci le mani in continuazione. Io questo momento particolare vorrei che finisse il più presto possibile per ritornare alla mia vita normale.

 

I miei nonni mi hanno raccontato che a Lioni, prima del terremoto del 23 novembre del 1980, c’erano molte piazze.
Le piazze purtroppo con il terremoto sono state tutte distrutte e con la ricostruzione hanno subito molti cambiamenti.
Le piazze di Lioni non sono tutte grandi, ce ne sono alcune più piccole e si chiamano: Piazza San Carlo, Piazza Dante, Piazza regina Margherita e Piazza Municipio
La piazza principale si trova al centro di Lioni e si chiama Piazza Vittorio Emanuele III, ma noi lionesi la chiamiamo piazza San Rocco perché lì si trova il Santuario di San Rocco.
Insieme a mio nonno sfogliando un libro pieno di foto di Lioni prima del terremoto e durante la catastrofe ho notato che nel fare i lavori di ricostruzione hanno apportato numerose modifiche a piazza San Carlo. Parlando con il nonno ho scoperto che a Piazza San Carlo prima c’era l’unico cinema di Lioni e si chiamava cinema San Carlo, inoltre sempre nei pressi della piazza c’era un pastificio molto importante: il pastificio Pallante, dove lavoravano molte persone. Dopo il terremoto il pastificio non è stato più ricostruito in quel luogo.
Oggi a Piazza San Carlo ci sono molti negozi ed una pizzeria, al centro della piazza hanno costruito dei muretti dove le persone si possono sedere ed incontrare per scambiare due chiacchiere, c’è anche un piccolo parcheggio.
La Pizza è situata poco lontano dalla scuola “Nino Iannaccone” e divide l’incrocio per chi vuole andare a Piazza San Rocco e chi vuole andare al corso Umberto I.
Dopo il terremoto questa piazza, nei ricordi dei miei nonni, si presentava vuota e silenziosa proprio come si presenta oggi che siamo nel 2020. Tanti anni fa una catastrofe l’ha resa taciturna, tranquilla, senza nessun tipo di vita sociale; oggi viviamo le stesse sensazioni ma a causa di un virus che ci costringe a stare chiusi in casa e a non poter frequentare la nostra amata piazza.
A me piacerebbe molto incontrarmi con i miei amici in questa piazza, vorrei tanto poterli guardare in volto senza la mascherina e finalmente stringerli a me in un abbraccio caloroso.
Mi auguro che tutto ciò si possa avverare presto e questo triste periodo rimanga solo un brutto ricordo da raccontare ai miei nipotini come oggi hanno fatto i miei nonni con me.

 

Il terremoto colpì alle 19:34:53 di domenica 23 novembre 1980: una forte scossa della durata di circa 90 secondi, con un epicentro di circa 10 km di profondità, colpì un’area di 17.000 km² che si estendeva dei Lombardi, Senerchia, Calabritto e Santomenna, dall’Irpinia al Vulture, posta a cavallo delle province di Avellino, Salerno e Potenza. I comuni più duramente colpiti ( nono grado della scala Mercalli) furono quelli di Castelnuovo di Conza, Conza della Campania, Laviano, Lioni, Sant’Angelo.
Questo evento sconvolse la vita di tutti i lionesi che amavano ritrovarsi nelle piazze proprio come gli ateniesi che si riunivano nelle agorà. I miei genitori mi hanno raccontato che a Lioni c’erano due piazze prima del sisma: la Piazza di San Rocco e la Piazza dell’Annunziata, entrambe sono state ricostruite nello stesso luogo ma sono molto diverse rispetto a com’erano. La piazza principale, quella di San Rocco, era molto frequentata era il punto d’incontro di tutto il paese, proprio grazie ai giardinetti presenti. C’era molto verde e la chiesa era circondata da alberi disposti lungo una via, nella piazza c’era anche una fontana e la madonnina che ancora oggi è presente. La chiesa era molto diversa, non aveva la cupola che oggi vediamo, ma, rimangono ancora il porticato ed il campanile, sebbene ricostruito. Dopo il terremoto la piazza è cambiata molto sia strutturalmente che socialmente, la totale mancanza di verde e la spianata di cemento non favoriscono certamente il trattenersi delle persone. Noi oggi ci sentiamo un po’ come i terremotati di allora perché non possiamo vivere la vita di piazza, come eravamo abituati a fare fino all’anno scorso. Un virus chiamato Covid 19 si è diffuso in tutto il paese, ha sconvolto il nostro modo di vivere e ci tiene chiusi in casa. È arrivato all’improvviso proprio come il terremoto e ci farà sicuramente ricordare questo periodo del 2020 come un altro evento catastrofico e drammatico.

 

Quest’ anno il 23 novembre si ricordano i 40 anni del terremoto che ha distrutto molti paesi dell’ Irpinia. Quando si avvicina questa data i miei nonni mi raccontano questo tragico avvenimento. A Lioni nel passato c’erano quattro piazze principali e si chiamavano : piazza della Vittoria e San Rocco, piazza Regina Margherita , piazza Dante e la famosa “Chiazza”. Nel corso degli anni sono state ricostruite tutte e nello stesso luogo e sono state aggiunte anche altre : piazza Aldo Moro e piazza San Carlo. Prima del terremoto in piazza della Vittoria la domenica si svolgeva il mercato e c’erano anche i negozi. Nelle altre piazze che erano più piccole si incontravano i bambini per giocare. Durante il terremoto le piazze erano scomparse perché c’ erano montagne di macerie delle case cadute . La piazza principale, cioè piazza San Rocco è cambiata molto da allora , è stata ingrandita , hanno messo una pavimentazione e una illuminazione più moderna. Su un lato della piazza prima c’era un grande giardino pubblico con grandissimi alberi secolari, con panchine e giochi per bambini, adesso tutto questo è stato sostituito con una grande fontana al suo centro un leone che rappresenta il nostro paese . In questa piazza sono rimasti pochi negozi e il mercato è stato spostato da un’altra parte. Fino all’ anno scorso in questa piazza c’ erano le feste e ogni anno alla festa di San Rocco c’era un concerto di cantanti famosi . Specialmente in estate mi vedevo con i miei amici.
In questo momento particolare vorrei vivere la vita in piazza, vorrei ridere e giocare come qualche tempo fa.

SCAVIAMO NELLE MACERIE DEL NOSTRO PASSATO
I Cittadini di Lioni nel 2020 non hanno dimenticato la catastrofe del ventitrè novembre 1980 grazie anche alla ricostruzione del paese, che non ha dimenticato il suo passato, ma ha rivisitato in chiave moderna la sua storia.
Le sue piazze, come “San Rocco”, “San Carlo” e “San Bernardino sono state ricostruite interamente in pietra, a ricordare le proprie origini.
E’ cambiato però il modo di utilizzare le piazze, ad esempio in piazza “San Rocco” si svolgeva il mercato e c’erano le scuole, uno ospedale chiamato “D’Urso” e intorno c’erano tutti i negozi più importanti.
In “Piazza Regina Margherita, che prima si chiamava “Annunziata” , c’era la farmacia mentre in “Piazza San Carlo” c’era il cinema e il pastificio.
Oggi in “Piazza San Rocco” ci sono alcuni giochi per bambini, come lo scivolo e l’altalena, ed è diventata zona pedonale, così le persone possono passeggiare e chiacchierare.
In “Piazza San Carlo” ci sono tanti negozi e tanti parcheggi, mentre il cinema è stato spostato a 700mt dalla Chiesa di San Bernardino.
In “Piazza Sant’Antonio e piazza San Bernardino invece ci sono due importanti e bellissime chiese, ricostruite perfettamente dove erano prima.
In Via A.Ricca, invece c’è la struttura storica che non è mai caduta e ad oggi è ancora intatta chiamata “Villa Bianchi”.
Il comune invece prima era situato in via 25 Luglio ed è stato poi ricostruito in via “Diaz” , a pochi passi da “Piazza San Rocco”.
A me piace tanto “Piazza San Rocco” perchè è molto grande, io e i miei amici possiamo giocare e divertici come vogliamo.
In “Piazza Regina Margherita” invece ci sono dei Bar frequentati da ragazzi grandi più grandi.
Secondo me per ricordare al meglio questo evento si possono mettere delle foto nelle varie piazze, per far vedere anche ai più piccoli come è cambiato il nostro paese dal 1980 e magari creare, anche dei momenti di socializzazione tra i bambini e le persone più anziane, che sono sopravvissute quel tragico evento del 23 novembre 1980, per far raccontare delle storie simpatiche e divertenti dei tempi andati.

 

Mio nonno mi ha raccontato che erano le 19 e 30 e stava ascoltando una bella canzone di musica folk alla radio,quando ad un certo punto, sentì un fortissimo boato, la terra iniziò a tremare così forte e con tutta la sua forza da distruggere tutto e far morire tante persone.
Lioni fu rasa al suolo insieme ad altri paesi dell’ Irpinia.
Erano le 19:30 del 1980 quando l’Irpinia si fece conoscere nel resto d’Italia, purtroppo per un evento molto drammatico.
Le case e le piazze furono ricostruite dopo molti anni, inizialmente le persone vivevano in tende e roulotte allestite nel Campo sportivo, ai superstiti venivano distribuiti viveri e coperte.
Le persone avevano perso tutti i loro averi materiali, gli affetti più cari, ma avevano conservato il senso di unione e di amore per le proprie origini.
Le piazze non esistevano più.
Prima del terremoto Piazza San Rocco era affollata di gente, era il punto di ritrovo dei lionesi, insieme a piazza San Carlo e San Bernardino.
Queste piazze sono state ricostruite interamente in pietra, proprio per ricordare le loro origini.
Prima in Piazza San Rocco si svolgeva il mercato, c’erano le scuole e un ospedale, intorno alla piazza c’erano tanti negozi.
Negli anni è cambiato il modo di vivere le piazze
Fino all’anno scorso in questa piazza si passeggiava e ci si ritrovava con gli amici per chiacchierare e per giocare con i compagni di classe.
Oggi invece nessuno di noi può andare, perché un brutto virus chiamato Covd 19, ci tiene tutti chiusi in casa.
A volte, quando esco per commissioni importanti, guardo questa immensa Piazza vuota, triste, silenziosa e alla mente mi ritornano i racconti di mio nonno per i momenti difficili vissuti nell’80.

Le piazze che vediamo oggi sono state tutte ricostruite .La loro ricostruzione è stata fatta nello stesso luogo ma con progetti diversi. Prima del terremoto le piazze di Lioni erano vissute da tutti gli abitanti, era l’unico posto dove le persone si incontravano, c’erano tanti bar e la domenica si faceva il mercato. I bambini giocavano a pallone, i grandi facevano lunghe passeggiate.
Dopo il terremoto la piazza è cambiata in peggio, non è più come una volta perché tanta gente è andata via da Lioni, molti sono morti e il paese è cambiato.
La piazza io fino all’anno scorso la vivevo normalmente, andavo qualche pomeriggio e giocavo a pallone con i miei amici, correvamo, facevamo le partite di pallone e ci divertivamo molto. Solo che adesso per colpa del COVID non possiamo andare, dobbiamo restare in casa, soli senza vedere gli amici e non possiamo più correre e giocare a pallone. Io in questo momento la piazza la vivrei come ad agosto uscirei tutti i giorni per ritrovare i miei amici. Spero che questo COVID passi presto.

Alle 19 e 35 del 23 novembre una fortissima scossa della durata di circa 90 secondi con un ipocentro di circa 10km di profondità colpì un’area tra le provincie di Avellino, Salerno e Potenza. La magnitudo fu di 6,9 scala Richter e l’epicentro fu tra i comuni di Teora, Castelnuovo di Conza e Conza della Campania.
All’inizio non si capì l’entità del sisma perché l’interruzione totale delle comunicazioni aveva impedito di lanciare l’allarme.
La mattina successiva venne fatta una ricognizione tramite un elicottero e si capì la tragedia e la vastità dell’evento.
Celebre fu la frase a caratteri cubitali su Il Mattino, “FATE PRESTO”, per chiedere aiuto per cercare di salvare chi era ancora vivo sotto le macerie.
La piazza è sempre stata il fulcro della vita di un paese.
Le sue origini risalgono all’origine delle prime civiltà, con l’agorà delle antiche polis greche.
Nelle agorà si svolgevano tutte le attività dal punto di vista economico e commerciale (il mercato), dal punto di vista religioso (il luogo di culto) e dal punto di vista politico (il luogo della democrazia, dove si svolgevano le assemblee dei cittadini).
Anche a Lioni la piazza è sempre stata il centro della vita del paese. Nella piazza si erge la chiesa di S. Rocco, che sembra essere quasi a difesa del paese e chiamare gli abitanti a raccolta.
Questa è un’immagine della piazza di Lioni dopo il terremoto. Come si può capire dall’immagine era il punto di riferimento per tutte le persone per ricevere aiuti, notizie e i rifornimenti che provenivano dagli altri paesi.
Dalle notizie che so, prima a Lioni in piazza c’era un bellissimo giardino dove sono cresciuti i nostri genitori.
Nella strada che fiancheggiava la piazza si svolgeva il mercato comunale, tutte le domeniche.
Oggi la piazza continua ad essere il punto d’incontro della vita sociale del paese. Si svolgono le feste di piazza, le celebri infiorate, si radunano i bambini per giocare di pomeriggio e la sera passeggiano gli adulti.
Il terremoto è stato una catastrofe, ma la gente ha avuto la forza di rimettersi in piedi e di ricominciare, per realizzare il sogno di un piccolo grande Lioni!

Il terremoto avvenne il 23 novembre del 1980, più comunemente noto come il terremoto dell’Irpinia e della Basilicata.
È stato il più forte evento sismico che ha colpito l’Italia e in particolare l’Appennino Meridionale.
La scossa fu avvertita in quasi tutta la penisola,dalla Sicilia all’Emilia Romagna e alla Liguria.
Le regioni più colpite furono la Campania e la Basilicata.
Causò gravi danni in oltre a 800 località;furono distrutte complessivamente 75.000 abitazioni e 275.000 furono gravemente danneggiate.
Le vittime furono circa 3000,i feriti 10.000.
Quindici comuni distribuiti nelle province di Avellino,Salerno e Potenza furono quasi totalmente rasi al suolo.

Alle ore 19.30 una scossa durata 90 secondi distrusse Lioni e le sue piazze.
Nel 1980 c’erano tante piazze per esempio piazza della vittoria, piazza San Carlo ecc… dopo il terremoto sono state ricostruite molte piazze.
Però alcune non sono state ricostruite.
Alcune sono state ricostruite nello stesso luogo altre no. Prima del terremoto nelle piazze c’erano molti negozi e si faceva il mercato.
Le piazze dopo la ricostruzione sono diventate più grandi e sono state rimodernate.

La piazza principale di Lioni è S.Rocco, ovvero Piazza della Vittoria ed è la piazza più grande del paese, alle spalle c’è la chiesa dedicata a S.Rocco.
Questa chiesa è un santuario visitato da tanti turisti soprattutto d’estate.
Questa piazza c’è sempre stata , c’era anche prima del terremoto,ma era molto diversa da com’è oggi.
Durante gli anni è stata ricostruita insieme a tante abitazioni distrutte durante il sisma.
Prima del terremoto nella piazza c’era una statua che rappresentava un leone, dopo il terremoto è stata spostata e dimenticata,il nuovo sindaco invece ha deciso di metterla di nuovo al suo posto aggiungendo una fontana.
C’era anche un grande crocifisso che è stato spostato vicino alla chiesa Madre e al suo posto hanno messo una statua di una Madonnina.
Alcune cose che c’erano prima del terremoto ci sono ancora oggi come ad esempio: una piccola chiesa vicino al fiume Ofanto e un’altra chiesa che si trova al Corso Umberto.
Purtroppo in questo periodo nessuno può visitare il paese a causa di questa pandemia che ci circonda.
Si spera che questo virus passi il prima possibile per tornare alla normalità.

Hanno collaborato alla progettazione e ricerca iconografica gli alunni della classe 5 sez. A primaria Lioni e le loro famiglie.

Viviana Miele
Viviana Miele
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