23 novembre 1980
Quando canta la civetta
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Cuccu-vi cuccu-và
Tutto Calitri deve tremare.
Era il 23 novembre
Con gli amici eravamo sempre insieme
Ed il tempo buono era,
alle sette e mezza della sera
chi mai credeva quale sorte ci attendeva
in un bel momento si arrabbiarono gli elementi
che ad un tratto si rinserra
e deve tremare tutta la terra.
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Tutta la popolazione
Lascia la sua abitazione
E vita meschina fa e da allora non c’è pace
Meno male che la gente non è tutta cuore di cane
Tanti aiuti sono arrivati per i terremotati
Camion pieni pieni da lontano e da vicino
Carichi di spesa per bastare ad un paese .
E con tanta roba buona da sfamare una nazione
Che succede ora sembra strano ma però.
Tutta questa mercanzia
Attira la ladroneria ,
e vedevi venire a galla
a branchi a branchi gli sciacalli.
Rubi tu…. Rubo io… tutto quel ben di Dio
E c’è pure chi raccapezza
Colonne intere di automezzi.
Che squallore che vedevo
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Gli avrei dato una mangiata di legnate
Lascia stare brutta carogna
Questa roba a chi ne ha bisogna
Non l’avrei mai detto
A un uomo giusto e dritto
Li vedevi far la fila,
per un pezzo…………
tutti ammucchiati, che schifezza
si toglievano pure gli indumenti
e chi ha scelto per primo
ha lasciato solo lo scarto
c’è gente che cuore non tiene,
ne poteva fare a meno,
non ci sono parole
per definire questi malfattori
e ora si capisce
non potevano passarla liscia
li dobbiamo andare a cercare
e a loro devono mettere
a tutti le manette,
poi c’è chi ha la casa in piedi
e si sente gente dritta e pure esperta
sempre arzilla e allegretti
che si credono gli eletti,
e non sanno che Gesù Cristo
li ha messi in un altro registro
e guardando nelle carte
li ha messi in un altro reparto
la gente spietata
ha la pena già assegnata
superbi e folletti
son segnati già in neretto
e per tanta cattiveria
devono andare sotto le macerie,
e da sotto le macerie
li dobbiamo andar a tirare.
Lo sciacallaggio e praticato
E pure tanti maleducati
Tra politici e giornali
C’è la fanno passar male
A speculare sul disastro
Ci sono tutti i furbastri
A servizio di bandiere
Più che itali….. straniere.
Ma che ne dobbiamo fare
Di tanta falsa bontà
Che qua con il partito
Non ci toglie l’appetito
Chi ha soccorso se vogliamo
Senza far tanto baccano
Qua se non si sanno
E propagando
In questa zona c’è la fame
I paesi sono da rifare
Il lavoro e almeno uscito
Per i sopravvissuti
E se i soldi istanziati
Vengono tutti utilizzati
E una bella soluzione per la ricostruzione
Poi se non si va
Sul onesto camminar
Non dobbiamo dire niente
Neanche per i furbetti
E chi esce dalla massa
Neanche per fesso non ci passa
E chi furbo è stato,
viene sempre castigato.
Sfido il freddo e il velo
Per avere il sacco a pelo
E ho dovuto fare una lotta
Per avere una roulotte.
E chi è stato malandrino
Si è riempito il magazzino,
un’altra volta deve fare il terremoto
chi inumano è stato
a specular sul disastro
chi e rimasto illeso
il paese ha deriso
e con un poco che ha tremato
gli sciacalli si sono saziati
e un’altra volta
Deve fare il terremoto.
J. L. e G. S. classe 1 sez. A
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