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Hitler e l’odio nei confronti del popolo ebraico

Hitler e l’odio nei confronti del popolo ebraico

Le ragioni per cui Hitler odiava gli ebrei sono tante e sono varie, dettate anche dalla sua pazzia, ma gli studiosi si soffermano su quelle più principali che sono:

  • Questioni di Razze: Hitler e i nazisti credevano che le persone potessero essere suddivise in razze e esistesse una conflittualità tra le razze. La “razza ariana” era la migliore, la più forte. Gli ebrei appartenevano a una razza diversa, inferiore, talmente inferiore da non essere nemmeno considerati come “esseri umani” dai nazisti e per questo motivo andavano sterminati.
  • Incarnazione del male: Gli ebrei erano visti come l’incarnazione del male, sotto ogni punto di vista.
  • Teorie filosofiche: con il Positivismo e le nuove teorie scientifiche, gli ebrei vennero considerati una razza pericolosa per la tranquillità della popolazione tedesca.
  • Portatori di malattie: Hitler per avvallare la sua tesi ne inventò di ogni tipo, una di queste era la credenza che gli ebrei fossero portatori di malattie e quindi portatori di morte, dato che all’epoca pochissime malattie si potevano curare.
  • Antisemitismo Cristiano: “Gli ebrei sono quelli che hanno crocifisso Gesù!”. Per molti secoli la chiesa ha alimentato nel popolo questa convinzione  che serviva a giustificare la persecuzione e l’eliminazione della “concorrenza” religiosa.
  • Ebrei un popolo molto ricco: da sempre detentori di ricchezze, i nazisti affermarono che “Gli ebrei volevano manovrare tutti i paesi secondo i loro interessi”. Con questa scusa ne approfittarono e andarono contro il popolo: questa è la versione più recente dell’antisemitismo, è quella inventata dai nazisti per canalizzare e deviare i mille motivi di scontentezza e di rabbia del popolo contro una facile preda e per dare una semplice “spiegazione” alle molte ingiustizie nel mondo che molta gente non riusciva a spiegarsi. In tutti i governi, in tutte le organizzazioni internazionali si potevano trovare degli ebrei, anche in posizioni importanti, e così era molto facile trovare delle “prove” per questa assurda affermazione.

Hitler non ha mai usato modi leggeri per far capire al popolo tedesco e anche a tutto il resto dell’Europa che sarebbe stato lui a prendere il comando della Germania e non solo. Le leggi di Norimberga segnarono una fase cruciale per l’umanità di quel periodo, dettate da Hitler sotto il nome di “Norimberga” ma furono solo il prolungamento delle leggi razziali. L’insieme di tre leggi promulgate il 15 settembre 1935 dal Reichstag del Partito Nazionalsocialista, convocato a Norimberga in occasione del 7º Raduno.

 

Le leggi comprendevano:

  • la “legge per la protezione del sangue e dell’onore tedesco”
  • la “legge sulla cittadinanza del Reich”
  • la “legge sulla bandiera del Reich”, promulgata anch’essa in quella data e inclusa nella definizione delle “leggi di Norimberga”, anche se orientamenti dell’epoca tendevano a non comprenderla.

Una delle leggi più rigide fu quella della protezione del sangue e dell’onore tedesco che  sottoscriveva e proibiva i matrimoni e i rapporti extraconiugali tra ebrei e non ebrei. Lo scopo era il mantenimento “della purezza del sangue tedesco”.

La  seconda legge sulla cittadinanza del Reich prevedeva la divisione della popolazione in “cittadini del Reich”  cioè cittadini di sangue tedesco o simile e semplici appartenenti allo stato cioè i “membri di razze estranee”. Venne di fatto stabilita una società divisa in due classi, cittadini con pieni poteri politici e persone con poteri e diritti limitati.

La creazione di una classe privilegiata in quanto “di sangue tedesco o simili” pose le basi per la futura progressiva riduzione dei diritti dell’altra classe, questo era infatti lo scopo principale di questa legge. Nella legge stessa non vengono per altro mai nominati gli ebrei, due mesi dopo viene però emanato il primo decreto attuativo che traduce con precisione nella pratica il contenuto della legge fornendo delle definizioni di “ebreo” su base genealogica. Viene infatti dichiarato “ebreo” chi ha almeno tre nonni ebrei e “meticcio ebreo”) chi ha uno o due nonni ebrei.

Con la legge sulla bandiera si stabilirono in maniera definitiva i colori del Reich e della bandiera, i colori del Reich erano nero, bianco e rosso. Contestualmente venne dichiarata bandiera del Reich la bandiera con la croce uncinata che divenne bandiera di stato e bandiera civile.

 

LE LEGGI DI NORIMBERGA

LEGGE PER LA PROTEZIONE DEL SANGUE E DELL’ONORE TEDESCO

15 Settembre 1935

Il Reichstag fermamente convinto che la purezza del sangue tedesco sia essenziale per il futuro del popolo tedesco e ispirato dalla inflessibile volontà di salvaguardare il futuro della nazione Germanica, ha unanimemente deciso l’emanazione della seguente legge:

Articolo I

1. I matrimoni tra ebrei e cittadini di sangue tedesco o affini sono proibiti. I matrimoni contratti in violazione della presente legge sono nulli anche se per eludere questa legge venissero contratti all’estero.

2. Le procedure legali per l’annullamento possono essere iniziate soltanto dalla Procura di Stato.

Articolo II

Le relazioni extraconiugali tra ebrei e cittadini di sangue tedesco o affini sono proibite.

Articolo III

Agli ebrei non è consentito impiegare come domestiche donne di sangue tedesco o affini di età inferiore ai 45 anni.

Articolo IV

1. Agli ebrei è vietato esporre la bandiera nazionale del Reich o i suoi colori.

2. Agli ebrei è consentita l’esposizione dei colori giudaici. L’esercizio di questo diritto è tutelato dallo Stato.

Articolo V

1. Chiunque violi il divieto previsto dall’Articolo I sarà condannato ai lavori forzati.

2. Chiunque violi il divieto previsto dall’Articolo II sarà condannato al carcere o ai lavori forzati.

3. Chiunque violi i divieti previsti dall’Articolo III e dall’Articolo IV sarà punito con un anno di carcere o con una ammenda, oppure con entrambe le sanzioni.

Articolo VI

Il Ministro degli Interni del Reich, in accordo con il Vice Führer e il Ministro della Giustizia del Reich, emaneranno i regolamenti e le procedure amministrative necessarie per l’applicazione della legge.

Articolo VII

La legge entrerà in vigore il giorno successivo alla sua promulgazione ad eccezione dell’Articolo III che avrà effetto entro e non oltre il 1° Gennaio 1936.

Il Fuehrer e Cancelliere del Reich: Adolf Hitler

Il Ministro degli Interni del Reich: Wilhelm Frick

Il Ministro della Giustizia del Reich: Dr. Gürtner

Il Vice Führer: Rudolf Hess

Reichsgesetzblatt, 1, 1935, pp. 1146-1147.

G.D.F. (alunno della classe 2C sec. di I grado di Lioni)

Viviana Miele
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