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LA CONDIZIONE DELLA DONNA

LA CONDIZIONE DELLA DONNA

La donna fin dall’antichità è stata una grande protagonista nella storia dell’umanità. Essa infatti, nonostante abbia avuto un cammino pieno di ostacoli e pregiudizi, non si è mai abbattuta e ha continuato a lottare per i suoi diritti e per essere trattata allo stesso modo dell’uomo. Così come ha avuto tante difficoltà, ha ottenuto tuttavia anche grandi traguardi e importanti vittorie.

La donna è molto importante nella società ma molte persone non lo vogliono capire e continuano con i loro stereotipi come ad esempio: la donna non può fare lavori da uomo come meccanico, falegname o anche capo di qualche azienda perché è sempre l’uomo che deve comandare. Tutto ciò inizia con l’educazione dei bambini che vengono cresciuti da persone ignoranti e con mentalità ottuse le quali non capiscono che la donna è molto importante innanzitutto perché è grazie a lei che l’umanità può perpetuare sé stessa.

Il nostro, purtroppo, rimane un mondo maschilista: questa è un’affermazione definitiva, forte, ma che rispecchia fedelmente qual è la situazione attuale, non solo in Italia, ma nel mondo intero.

Non sono pochi i dati che emergono e che sottolineano l’evidenza: la donna, ancora oggi, in un mondo che sembra fare passi da gigante in termini di progresso tecnologico e scientifico, rimane indietro quando si parla di progresso culturale, un ruolo non del tutto e non ovunque riconosciuto nella società contemporanea. Essa non viene considerata alla stregua dell’altra metà del mondo maschile: spesso sono sottopagate e meno occupate nel mercato del lavoro.

Io sono una piccola donna musulmana che ha avuto la gran fortuna di vivere in un altro paese, molto diverso da quello di origine, cresciuta in una cultura e con tradizioni diverse dalla mia e ho avuto l’opportunità di conoscere queste differenze.

La donna secondo il Corano deve essere rispettata, difesa e deve essere trattata come una principessa, ma i musulmani prendono le cose dette dal nostro testo Sacro e le trasformano come vogliono secondo la tradizione e la cultura.

La donna musulmana è molto sottomessa, non può avere la stessa parte di eredità del maschio, deve rispettare sempre l’uomo anche se è lei ad aver ragione, deve rimanere ad accudire la propria famiglia.

Non sempre e non tutti i Paesi arabi oggi si sono evoluti. In molti di questi Paesi l’unica finalità nella vita delle donne arabe deve essere quella di sposarsi e fare figli. Purtroppo questo non avviene soltanto nei Paesi mediorientali ma anche in molte altre parti del mondo. L’uomo non viene giudicato, può fare quello che vuole senza che nessuno gli dica niente; egli può vestirsi come vuole mentre la donna non può farlo, non può mettersi qualcosa di corto o stretto perché viene vista in cattiva luce secondo una certa mentalità. La donna in molti Paesi islamici addirittura viene uccisa perché non veste in modo sufficientemente coperto come dice il Corano.

Io penso allora che nel mondo musulmano la donna non è sottomessa, ma è una certa cultura degli uomini musulmani che la rendono tale, interpretando secondo la propria convenienza i messaggi dei testi sacri. Maometto disse: “la donna è molto importante e deve essere rispettata, la donna è come una bottiglia di vetro se non la curi e la costudisci bene può rompersi.”

Innumerevoli sono le scoperte e le conquiste nel mondo avvenute ad opera di persone di sesso femminile: Matilde di Canossa, Artemisia Gentileschi, Maria Montessori, Grazia Deledda, Anna Magnani, Rita Levi Montalcini, Nilde Iotti, Alda Merini. Esse sono tutte donne molto importanti che ci hanno cambiato la vita con le loro scoperte e con i loro esempi di vita.

Io sono cresciuta in una famiglia con una mentalità molto chiusa. Mio padre addirittura sottometteva mia sorella vietandole di sposarsi con la persona che ama perché secondo lui è peccato; ma mia sorella si è ribellata e per timore che potessimo diventare con una mentalità occidentale come mia sorella mio padre ha portato me e mia sorella in Marocco vietandoci di tornare.

Io non voglio che il Corano o la mia religione vengano visti in modo negativo ma sono certe persone che vivono nei Paesi arabi e vengono, per questo, definiti musulmani che sottomettono le donne.

Molti Paesi arabi hanno iniziato a riconoscere numerosi diritti alle donne, a dare loro molte più opportunità. Solo da pochi anni infatti esse possono fare certi lavori o professioni fino a qualche tempo fa impensabili: una donna può lavorare come tassista, camionista o addirittura fare l’Imam nelle moschee.

La donna va rispettata, va curata e custodita non violentata o picchiata come fanno molti. Queste persone che usano violenza  vanno condannate e penso che bisogna fare ancora di più per cambiare una cultura tutta maschilista: la strada giusta è quella di aiutarci tutti nel mondo, per cercare di cambiarlo e di renderlo migliore.

 

Nazih Loubna

La donna fin dall’antichità è stata una grande protagonista nella storia dell’umanità. Essa infatti, nonostante abbia avuto un cammino pieno di ostacoli e pregiudizi, non si è mai abbattuta e ha continuato a lottare per i suoi diritti e per essere trattata allo stesso modo dell’uomo. Così come ha avuto tante difficoltà, ha ottenuto tuttavia anche grandi traguardi e importanti vittorie.

La donna è molto importante nella società ma molte persone non lo vogliono capire e continuano con i loro stereotipi come ad esempio: la donna non può fare lavori da uomo come meccanico, falegname o anche capo di qualche azienda perché è sempre l’uomo che deve comandare. Tutto ciò inizia con l’educazione dei bambini che vengono cresciuti da persone ignoranti e con mentalità ottuse le quali non capiscono che la donna è molto importante innanzitutto perché è grazie a lei che l’umanità può perpetuare sé stessa.

Il nostro, purtroppo, rimane un mondo maschilista: questa è un’affermazione definitiva, forte, ma che rispecchia fedelmente qual è la situazione attuale, non solo in Italia, ma nel mondo intero.

Non sono pochi i dati che emergono e che sottolineano l’evidenza: la donna, ancora oggi, in un mondo che sembra fare passi da gigante in termini di progresso tecnologico e scientifico, rimane indietro quando si parla di progresso culturale, un ruolo non del tutto e non ovunque riconosciuto nella società contemporanea. Essa non viene considerata alla stregua dell’altra metà del mondo maschile: spesso sono sottopagate e meno occupate nel mercato del lavoro.

Io sono una piccola donna musulmana che ha avuto la gran fortuna di vivere in un altro paese, molto diverso da quello di origine, cresciuta in una cultura e con tradizioni diverse dalla mia e ho avuto l’opportunità di conoscere queste differenze.

La donna secondo il Corano deve essere rispettata, difesa e deve essere trattata come una principessa, ma i musulmani prendono le cose dette dal nostro testo Sacro e le trasformano come vogliono secondo la tradizione e la cultura.

La donna musulmana è molto sottomessa, non può avere la stessa parte di eredità del maschio, deve rispettare sempre l’uomo anche se è lei ad aver ragione, deve rimanere ad accudire la propria famiglia.

Non sempre e non tutti i Paesi arabi oggi si sono evoluti. In molti di questi Paesi l’unica finalità nella vita delle donne arabe deve essere quella di sposarsi e fare figli. Purtroppo questo non avviene soltanto nei Paesi mediorientali ma anche in molte altre parti del mondo. L’uomo non viene giudicato, può fare quello che vuole senza che nessuno gli dica niente; egli può vestirsi come vuole mentre la donna non può farlo, non può mettersi qualcosa di corto o stretto perché viene vista in cattiva luce secondo una certa mentalità. La donna in molti Paesi islamici addirittura viene uccisa perché non veste in modo sufficientemente coperto come dice il Corano.

Io penso allora che nel mondo musulmano la donna non è sottomessa, ma è una certa cultura degli uomini musulmani che la rendono tale, interpretando secondo la propria convenienza i messaggi dei testi sacri. Maometto disse: “la donna è molto importante e deve essere rispettata, la donna è come una bottiglia di vetro se non la curi e la costudisci bene può rompersi.”

Innumerevoli sono le scoperte e le conquiste nel mondo avvenute ad opera di persone di sesso femminile: Matilde di Canossa, Artemisia Gentileschi, Maria Montessori, Grazia Deledda, Anna Magnani, Rita Levi Montalcini, Nilde Iotti, Alda Merini. Esse sono tutte donne molto importanti che ci hanno cambiato la vita con le loro scoperte e con i loro esempi di vita.

Io sono cresciuta in una famiglia con una mentalità molto chiusa. Mio padre addirittura sottometteva mia sorella vietandole di sposarsi con la persona che ama perché secondo lui è peccato; ma mia sorella si è ribellata e per timore che potessimo diventare con una mentalità occidentale come mia sorella mio padre ha portato me e mia sorella in Marocco vietandoci di tornare.

Io non voglio che il Corano o la mia religione vengano visti in modo negativo ma sono certe persone che vivono nei Paesi arabi e vengono, per questo, definiti musulmani che sottomettono le donne.

Molti Paesi arabi hanno iniziato a riconoscere numerosi diritti alle donne, a dare loro molte più opportunità. Solo da pochi anni infatti esse possono fare certi lavori o professioni fino a qualche tempo fa impensabili: una donna può lavorare come tassista, camionista o addirittura fare l’Imam nelle moschee.

La donna va rispettata, va curata e custodita non violentata o picchiata come fanno molti. Queste persone che usano violenza  vanno condannate e penso che bisogna fare ancora di più per cambiare una cultura tutta maschilista: la strada giusta è quella di aiutarci tutti nel mondo, per cercare di cambiarlo e di renderlo migliore.

 

Nazih Loubna, classe 3 sez. A

Silvia De Simone
Silvia De Simone
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