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La Giornata della Memoria

La Giornata della Memoria

Giovanni Palatucci, nato nel 1909 a Montella , durante la Seconda Guerra Mondiale, fu commissario e successivamente questore reggente, responsabile dell’ufficio stranieri a Fiume.  Ignorando le leggi razziali, che erano in vigore in quel periodo, in soli sei anni salvò, a suo rischio e pericolo circa cinquemila ebrei  italiani e stranieri. Purtroppo, venne arrestato dai tedeschi nel 1944 e , deportato nel campo di sterminio di Dachau, vi morì nel febbraio del 1945 poco prima della liberazione.  Poche persone avrebbero fatto quello che ha fatto lui durante  la shoah, rispondendo alla follia di Adolf Hitler che pianificò di sterminare una razza, solamente perché ritenuta inferiore. Come è potuto accadere tutto ciò? Non lo ritengo  un gesto umano, è  ignobile. Per questo i tanti riconoscimenti riservati a  Palatucci non bastano per ringraziarlo per il suo coraggio, meriterebbe molto più anche della medaglia d’oro per il merito civile,  assegnatagli nel 1990.  Non conoscevo la figura di questo uomo straordinario, ma a scuola me ne hanno parlato e subito ne sono rimasta colpita;  ho fatto ricerche attraverso fonti il più possibile attendibili ,giungendo alla conclusione che Palatucci è una persona con valori preziosi che pochi hanno.

Avrei voluto conoscerlo personalmente,sarebbe stato davvero interessante e coinvolgente dialogare con lui, confrontarmi su tante questioni.

Documentandomi, sono riuscita a scoprire qualcosa in più anche sui campi di internamento di Campagna, dove Palatucci inviò circa 800 persone, per salvarli dai campi di sterminio. Qui  fu aiutato dallo zio vescovo Monsignor Giuseppe Maria Palatucci, che accolse dignitosamente i deportati con l’aiuto della popolazione del luogo.

Gli internati non erano sottoposti a regole rigide, anzi avevano a disposizione cibo, vestiti e denaro e, inoltre, potevano anche ricevere visite.

Ciò  dimostra che l’amore e la bontà vanno al di là dello stato politico e sociale di un uomo.

Spero che altri, soprattutto i miei coetanei, apprezzino questo eroe così  come ho fatto io, andando oltre i dati storici, per coglierne la grande umanità.

Lavoro di: S.M., classe 3 sez. A

Silvia De Simone
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