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LIONI E LA SUA STORIA DRAMMATICA

LIONI E LA SUA STORIA DRAMMATICA

Cittadina che si adagia sulla sponda sinistra dell’Ofanto, a 450 metri sul livello del mare, incastonata alle falde dei fieri monti della Regione, sotto lo sfondo dei monti Calvello e Cervialto.
Il Paesaggio è bello e simpatico e la località ha conquistato una singolare rinomanza che si fa rendere gradita a chi le rende visita.
E così che, la tragica notte del 23 novembre 1980, spaccò il cuore di questa terra d’Irpinia portando lutti e distruzioni anche nella bella Lioni.
Alle 19.35 di quella indimenticabile domenica venne praticamente cancellato il passato.
Il presente divenne protagonista.
Il panorama di Lioni era a dir poco raccapricciante.
Era l’apocalisse.
Difficile narrare quei momenti.
Uno scritto di Emily Dickinson, del 1877, fa al caso nostro e recita così:
“Sembrava un giorno di quiete,
senza minacce, né in cielo, né in terra.
Finché al tramonto
un rosso casuale, un colore diffuso,
che sembrava disperdersi oltre la Città,
verso Occidente.
Ma quando la terrà inizio a vibrare
e le case svanirono in grande fragore
e le creature umane, tutte, si rintanarono
allora fu il terrore che ci fece capire
come capirono coloro che videro la
Dissoluzione, il Papavero nella nuvola.”

Silvia De Simone
Silvia De Simone
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