Carissimi lettori, con grande gioia ho la possibilità di potermi rivolgere a voi in questo tempo particolare di pandemia ma anche a pochi giorni della celebrazione del Santo Natale.
Certamente, non è mia intenzione appesantire lo spirito parlando delle difficoltà che stiamo vivendo, ma desidero insieme con voi guardare in avanti.
Guardare in avanti come? Prima di tutto come credente non dirò mai che un Natale diverso, voi magari pensate che sia diverso?
Io penso di no, nel senso che io come credente vado a celebrare lo stesso mistero di sempre di cui faccio memoria, il buon Dio nel suo infinito amarore si manifesta a noi ricordandoci che è l’Emanuele il Dio con noi, il Dio presente che desidera costruire insieme con noi un percorso autentico, una storia condivisa che porti ognuno alla salvezza.
Con salvezza non intendo solo da un punto di vista spirituale ma anche umano.
Pertanto per me sotto questo aspetto è sempre lo stesso Natale, che indica il desiderio di Dio di lasciarsi prende e abbracciare da ognuno di noi.
Che gioia pensare che Dio per primo, nel nascere attua un gesto generoso e fiducioso ad una umanità bisognosa della sua presenza.
Se oggi possiamo dire che c’è qualcosa di diverso non è nella sua nascita, ma nella situazione storica che stiamo vivendo.
Forse una situazione che ci farà ancor di più capire il bisogno dei valori e contenuti che questa festa ha in sé.
Pensiamo per un attimo al desiderio di stare insieme, di vivere momenti di convivialità, di scambiarci dei dono invocare insieme la pace e la concordia tra gli uomini.
Ma tutto questo da dove viene fuori?
Se riflettiamo insieme sono realtà che significano il gesto di Dio nel mandare suo figlio.
Nella notte verrà fuori il nome di Gesù (Dio che salva), un altro nome che lo caratterizza è l’Emanuele (il Dio con noi), pertanto si caratterizza il dono e il desiderio di una convivialità.
Il natale è anche desiderio di pace, è il saluto biblico che ascolteremo la notte di natale con le parole degli angeli.
Allora oggi non è diverso il mistero del Natale nel suo significato biblico.
La diversità sta nella impossibilità di vivere nel concreto alcuni tratti che esigono incontro e convivialità, impossibilità di viverli anche nelle realtà familiari e di paese che determineranno in noi forse un senso di nostalgia e di sofferenza, ma spero che tutti noi possiamo comprende invece nella impossibilità la ricchezza che hanno in sé queste manifestazioni.
Con gioia auguro a tutti voi un santo Natale.
Non dobbiamo aver paura di lasciarci prendere per mano da Dio, perché lui è l’unica nostra certezza.
- Davide Perdonò
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