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“Teora e il terremoto”

Il terremoto del 23 novembre 1980 ha colpito principalmente la Campania, in particolare l’Alta Irpinia e una parte della Basilicata. Hanno perso la vita  circa 3.000 persone, tra cui anche molti bambini e ragazzi.

In Irpinia, uno dei paesi più colpiti è stato Teora con le sue 157 vittime

 

 

La maggior parte delle case, come si può vedere dalla foto, è andata distrutta e le poche abitazioni che  hanno resistito alla forte scossa hanno comunque riportato gravi danni strutturali.

I nostri genitori, così come  i nostri nonni e i nostri bisnonni, hanno vissuto questo tragico evento.

Molti sono stati i volontari che nei giorni immediatamente dopo il 23 novembre sono arrivati in Irpinia per prestare aiuto ai sopravvissuti.

Squadre di soccorritori hanno contribuito in maniera decisiva  alla ricerca delle persone rimaste sotto le macerie, salvando  i feriti ed estraendo i corpi di cittadini che purtroppo  hanno perso la vita.

 

 

Insieme ai volontari soccorritori, giunsero anche l’esercito italiano e quello tedesco, che si unirono alla ricerca dei sopravvissuti  e  allestirono tendopoli per ospitare la popolazione.

DATI STATISTICI SUL TERREMOTO

Data evento: 23 novembre 1980

Orario: 19:34/19:35

Durata: 90 secondi

Epicentro: Teora, Castelnuovo di Conza, Conza della

Campania.

 

 

Testimonianza dei nonni.

Cosa ricordi della sera del terremoto?

Mi trovavo in cucina a preparare la cena, quando all’improvviso ho sentito un forte boato. Ho visto i mobili e le mura che si muovevano. Ho avuto molta paura.

Qual è stata la tua reazione?

Mi sono catapultata in strada con le bambine in braccio ed ho visto le case abbattute ed anche delle fiamme uscire dalla terra. C’era un silenzio di tomba. Mi sembrava di essere l’unica persona sopravvissuta insieme alle mie bambine.

Come avete affrontato la notte?

La prima notte abbiamo dormito tutti in una macchina messa a disposizione da un amico. Ricordo che era molto freddo.

Come si presentava Teora il giorno dopo?

Tutto il centro storico era completamente distrutto. Non si riusciva ad attraversare il corso principale per la presenza di cumuli di macerie. Molte persone erano intrappolate sotto i detriti e i sopravvissuti scavavano anche a mani nude nel disperato tentativo di estrarre le persone dalle case crollate. Molti i corpi estratti senza vita. Le salme sistemate nella piccola Chiesa di San Vito.

Quale lo stato d’animo dei sopravvissuti?

Si aveva un forte senso di disperazione ed impotenza di fronte a quella immane tragedia.

Si viveva un’ atmosfera di dolore e di lutto, di confusione e di rabbia, ma anche di straordinaria solidarietà, di dignità e generosità.

 

 

 

V.R.     E     M.  S.                                                                    (Classe II A-Scuola Secondaria di I grado-Plesso di Teora)

Viviana Miele
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