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Bellezze d’Irpinia

Bellezze d’Irpinia

L’Irpinia è un distretto storico-geografico dell’Italia meridionale corrispondente, sia pur con notevole approssimazione, al territorio dell’odierna provincia di Avellino (già Principato Ultra fino al 1860).

Il termine “Irpinia”, benché di uso esclusivamente moderno, fa comunque riferimento al territorio occupato anticamente dagli Irpini (in latino Irpini), una tribù di stirpe sannitica e di lingua osca stanziata in epoca preromana su vaste zone dell’Appennino campano.

Conosciuta nel suo complesso come “la verde Irpinia” è situata approssimativamente nel settore centro-orientale della Campania, benché al tempo degli antichi Irpini fosse intimamente legata al Sannio e in epoca imperiale fu aggregata per diversi secoli all’Apulia. Non ha (né ha mai avuto) uno sbocco al mare, presentando un territorio essenzialmente montuoso-collinare. I suoi limiti naturali sono costituiti dai monti della Daunia a nord-est (oltre i quali si estende il Tavoliere delle Puglie), dal Vulture a sud-est (un vulcano spento sito al confine con la Lucania) e dai monti Picentini-Partenio a sud-ovest (al di là dei quali si aprono le pianure e le coste della Campania), mentre il margine nord-occidentale è segnato da un complesso sistema fluviale (formato dal Calore e da numerosi suoi affluenti) imperniato su Benevento e condiviso con il Sannio propriamente detto.

Il territorio si presenta come un altipiano assai irregolare (il cosiddetto Altopiano irpino]), inciso da valli e punteggiato da rilievi, tra i quali serpeggiano numerosi fiumi e torrenti.

Le cime più imponenti si innalzano nella zona sud-occidentale. È qui, infatti, che si ergono i monti Cervialto (la cui cima si trova nel territorio comunale di Calabritto) e Terminio (tra Serino e Volturara Irpina), massicci di origine carsica rispettivamente di 1809 e 1806

Ci sono luoghi capaci di farci vivere un vero e proprio tuffo nel passato ed in grado di stabilire una connessione con le civiltà e le culture antiche.

Il patrimonio culturale è l’eredità di un popolo, è la memoria tangibile di ciò che l’uomo ha creato e trasmesso alle generazioni future. È il risultato di ritrovamenti archeologici che possiamo reperire non solo all’interno di strutture museali ma anche in aree o parchi archeologici che hanno le caratteristiche di veri e propri musei a cielo aperto.

Molti sono i siti archeologici presenti in Irpinia, dove sono stati rinvenuti monumenti e altri reperti che hanno consentito di documentare la storia del nostro territorio.

Un itinerario alla scoperta dei siti archeologici in Irpinia è il modo migliore per scoprire la straordinaria ricchezza storica, antropologica e culturale che ci offre il nostro territorio, e che ci permetterà di aumentare il senso di appartenenza con le nostre radici.

Sono 7 i siti archeologici presenti sul nostro territorio, distribuiti lungo un percorso che da Avella arriva sino ad Ariano Irpino, passando per Mirabella, e che danno luogo ad uno straordinario viaggio nel passato.

  • Area Archeologica Anfiteatro di Avella
  • Area Archeologica Necropoli di Avella
  • Area Archeologica Abellinum (Atripalda)
  • Area Archeologica Aequum Tuticum (Ariano Irpino)
  • Parco Archeologico Aeclanum (Mirabella)
  • Area Archeologica Carife (Carife)
  • Parco Archeologico Compsa (Conza)
  • Parco Archeologico Carbonara (Aquilonia)

L’Area Archeologica dell’Anfiteatro Romano di Avella è un luogo di interesse storico situato sull’omonima via ed edificato in età tardo-repubblicana, nel I secolo a.C. Fra i più antichi della Campania, è rapportato a quello di Pompei, sia per le dimensioni (circa 60 metri di lunghezza e 35 metri di larghezza) che per il materiale e la tecnica di costruzione (realizzato in “opus reticulatum”).

L’Area Archeologica della Necropoli Monumentale di Avella è un luogo di interesse storico situato in Via Tombe Romane. Tipici monumenti sepolcrali “a dado”, ossia a pianta quadrata, sono databili tra la tarda età ellenistica e la prima età imperiale. L’architettura delle tombe rappresenta una testimonianza esemplare per la ricostruzione dei riti funebri in epoca classica.

L’Area Archeologica di Abellinum (Atripalda) è un luogo di interesse storico situato a ridosso del centro abitato di Atripalda. Il primo insediamento dell’area risale al III-IV sec a.C. L’area archeologica, di circa 25 ettari, è circondata da una cinta di mura, lunghe circa 2 km, e dai resti di due imponenti torri circolari. All’interno delle mura sono presenti i ruderi di un complesso termale di età imperiale, il “forum” la piazza dell’antica città su cui si affacciano alcuni templi da cui provengono molti reperti conservati nel Museo Irpino, una domus gentilizia di circa 2500 mq e una parte dell’acquedotto romano del Serino.

L’area Archeologica Aequum Tuticum è un luogo di interesse storico situato nella località di Sant’Eleuterio, nella zona settentrionale del comune di Ariano Irpino. Gli scavi, compiuti fra il 1990 e il 2000 hanno permesso di associare il sito ad un “vicus”, cioè un aggregato, rurale o urbano, di case e terreni dell’epoca romana. Sono stati rivenuti, infatti, una serie di ambienti disposti a schiera: “horrea” (magazzini) e “tabernae” (botteghe) ed un grande ambiente rettangolare, presumibilmente una villa costruita sopra antichi ruderi. Inoltre, è emerso un edificio termale risalente al I sec. d.C., allestito col classico decoro termale romano.

Il Parco Archeologico di Aeclanum (Mirabella) è un luogo di interesse storico-archeologico situato nella frazione Passo di Mirabella, nel comune di Mirabella Eclano. Parco archeologico di notevole importanza sia per la quantità che per la qualità dei resti archeologici osservabili, soprattutto di epoca romana. All’interno dell’area archeologica, ancora oggi circondata da un recinto murario del I secolo a.C., sono state rinvenute tracce di costruzioni risalenti al periodo imperiale: il macellum (mercato coperto) situato presumibilmente a nord del “forum”, un complesso termale situato su una piccola altura che rappresenta il monumento di maggior pregio del Parco Archeologico, e diverse case tra cui spicca una tipica “casa con peristilio” di epoca imperiale.

L’Area archeologica di Carife è un luogo di interesse storico ubicato nell’Appennino campano, lungo l’alta valle dell’Ufita. Gli scavi, avvenuti dopo il terremoto del 1980, hanno portato alla luce due necropoli sannitiche: Addolorata e Piano la Sala, al cui interno sono stati rinvenuti all’incirca 200 corredi. Inoltre, sono state rinvenute circa 100 tombe, classificabili in due tipologie: “Alla Cappuccina”: tetto formato da due file di tegole, poste in modo orizzontale, con all’interno diversi letti funebri ; “A Camera” composta da un tetto a spiovente ed un unico letto funebre.

Il Parco Archeologico di Carbonara (Aquilonia) è un luogo di interesse storico che si trova a meno di due chilometri dal centro di Aquilonia ed è un’importante e preziosa testimonianza del primitivo centro urbano del paese. Nel Parco Archeologico di Carbonara, infatti, si possono vedere i resti dell’antica città che è stata devastata dal terremoto del 1930. Inoltre, vi si ammirano i ruderi di un tempio italico, che rappresenta l’unico edificio templare di età sannitica meglio conosciuto finora in Irpinia.

Il Parco Archeologico di Compsa (Conza) è un luogo di interesse storico situato in una vasta area collinare presso il fiume Ofanto, occupata fino al 23 novembre 1980 dalla cittadina di Conza della Campania, rasa al suolo dal sisma del 1980. Il sito archeologico custodisce le rovine di Compsa, l’antica Conza, riemerse al di sotto delle rovine del paese moderno, raso al suolo dal terremoto. Oltre numerosi reperti di vario genere (epigrafi, sarcofagi, mosaici,) collocati in un museo allestito all’interno dell’area, sono stati rinvenuti l’anfiteatro e il foro romano, databili tra la fine del I sec. a.C. e gli inizi del secolo successivo.

 

 

 

 

 

Lavoro svolto da: L.G., D.D.M., D.D.C. e F.D.P., classe 1° sez. C

Silvia De Simone
Silvia De Simone
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