Giovanni Palatucci, nato in un piccolo paese dell’alta Irpinia, Montella, in provincia di Avellino il 31 maggio 1909,
è stato un funzionario italiano della polizia di Stato . Dopo aver compiuto gli studi presso il liceo classico di Benevento, nel 1930 svolse il servizio militare a Moncalieri. Nel 1936 egli fece il giuramento come vice commissario di pubblica sicurezza. In seguito al suo giuramento come vice commissario, nel 1937 venne trasferito nella città di Fiume e venne nominato responsabile dell’ ufficio stranieri . Ed è lì che cominciò la sua straordinaria impresa che salvò migliaia di vite. Dunque, una volta arrivato a Fiume, egli poté conoscere il vero impatto che le leggi razziali avevano sulla popolazione ebraica e l’enorme quantità di dolore che esse portavano agli ebrei . Quindi, riconoscendo
l’ingiustizia di codeste , cercò in tutti i modi possibili di realizzare il suo desiderio attraverso ciò che la sua posizione lavorativa gli permetteva di fare . Così cominciò il trasferimento segreto di migliaia di cittadini ebrei ,condannati alla morte certa nei campi di sterminio nazisti, Palatucci , attraverso l’aiuto di alcuni suoi fidati amici ,riuscì a condurre gli ebrei a Campagna ,dove vi era suo zio Giuseppe Maria Palatucci ,vescovo del paese. Giovanni Palatucci , nel corso della sua permanenza a Fiume ,cercò di trasferire il maggior numero possibile di persone ebree,
ed un calcolo ha stimato che la sua impresa eroica ha salvato più di 5000 vite . Nel 1943, la cittadina di Fiume
entrò a far parte della cosiddetta Zona di operazione del litorale adriatico, e il comando militare della città , passò al
capitano tedesco . Questo evento segnò un grave rischio personale per Palatucci perché, il comandamento da parte
dei tedeschi di Fiume, aumentò il rischio che il suo piano di salvataggio venisse a galla, ma ,nonostante questo, egli
non abbandonò la città . Palatucci ,essendo il responsabile dell’ufficio di Fiume , cercò di contrastare nel miglior modo possibile il comando diretto dei tedeschi sulla città e sui suoi abitanti .Infatti egli lo dimostrò vietando il rilascio diretto di certificati ai militari nazisti presenti nella città ,in modo tale da avere una notizia anticipata sulle
deportazioni che dovevano avvenire .
Purtroppo, dopo aver reso Fiume indipendente da ogni altro paese, Giovanni Palatucci venne arrestato nel 1944 con l’accusa di cospirazione e venne portato in un primo momento nel carcere di Trieste . Poi ,nell’ottobre di quello stesso anno, venne deportato dai militari tedeschi nel campo di Dachau , in Germania , dove venne torturato . Lì Palatucci ,come molte altre migliaia di ebrei , fu usurato e obbligato al
lavoro forzato . In quello stesso campo Giovanni Palatucci morì di stenti e molteplici fatiche il 10 febbraio dell’ anno
1945, alla giovane età di 36 anni . In quel periodo buio Palatucci è stato come un lume di speranza per i tanti
sfortunati che affrontarono quella situazione . La sua impresa eroica è stata per le 5000 persone che con il suo
coraggio e il suo buon cuore è riuscito a salvare ,come avere una seconda chance di vita . Il suo è stato un grande
atto di umanità verso il prossimo dimostrando che al mondo esistono veri eroi che ,attraverso le loro azioni
hanno cambiato il doloroso destino di molte persone. Oggi come oggi la nostra comunità avrebbe un sincero bisogno
di persone altruiste e con degli ideali come quelli di Giovanni Palatucci; tutti noi dovremo ricavare dall’ azione
compiuta da quest’uomo, la determinazione che egli ha trasmesso nel portare avanti una decisione fino all’ultimo,
senza pensare alle successive conseguenze. L’ umanità dovrebbe tornare ad avere quei valori importanti che, con
la tecnologia e l’avanzata realtà di oggi , stanno scomparendo come se questa corsa irrefrenabile ci
conducesse a qualcosa di migliore di essere persone piene di virtù. Quindi, secondo me, dovremo fermarci solo per
un’attimo da questa corsa continua , per voltarci indietro e riprenderci ,man mano, tutti quei valori fondamentali nella vita di un uomo , che si sono persi con il passare del tempo.
Secondo la mia opinione , ogni giovane di oggi deve capire e riconoscere l’eroica impresa di Palatucci e poi riuscire a
coglierne i valori umani , quelli più puri , e conservarli gelosamente nel proprio bagaglio culturale ,proprio come
una lezione di vita che porterà con sè per sempre. Quindi , se ognuno di noi donasse un piccolo gesto d’umanità ,tutti
insieme, unendoci, potremmo fare qualcosa di grande come l’impresa d’amore che ha compiuto il nostro stimato
eroe, Giovanni Palatucci.
classe 3 sez. C
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