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Giovanni Palatucci

Giovanni Palatucci

Giovanni Palatucci è stato un poliziotto italiano vice commissario aggiunto di pubblica sicurezza e Medaglia d’oro al merito civile. Nel 1952 lo zio vescovo Giuseppe Maria Palatucci raccontò che durante la sua permanenza a Fiume aveva salvato numerosissimi israeliti. Da allora è salito agli onori sia in Israele, sia presso la chiesa cattolica, sia presso la Repubblica Italiana . Egli ebbe modo di conoscere l’impatto che le leggi razziali ebbero sulla popolazione ebraica. In quel contesto, cercò di fare quello che la sua posizione gli permetteva , creando attraverso una rete di amici una strada per salvare tanti ebrei dai campi di sterminio. Un calcolo approssimativo ha stimato in più di 5000 il numero di persone che Palatucci aiutò a salvarsi durante tutta la sua permanenza a Fiume. Nel 1943 Fiume entrò a far parte della zona d’operazione del litorale Adriatico controllata dalle truppe tedesche per ragioni d’importanza
strategica e il comando militare della città passò al capitano delle SS Hoepener. Anche se era in pericolo Palatucci decise di rimanere sul posto. A Fiume Palatucci divenne responsabile dell’ Ufficio Stranieri della regia Questura. Egli aveva il compito di vidimare i permessi di soggiorno per gli spostamenti degli Ebrei. Ad esempio se uno
di loro intendeva raggiungere Trieste era obbligato ad aggiungere un visto.
In seguito venne arrestatone arrestato, il 13 settembre 1944, dai militari tedeschi e portato nel carcere di Trieste. Il 22 settembre venne trasferito nel campo di lavoro forzato di lavoro forzato di Dachau dove morì a soli 36 anni.

Egli diceva: ““Vogliono farci credere che il cuore sia solo un muscolo e ci vogliono impedire di fare quello che il cuore la nostra religione ci dettano“. Il 15 maggio 1995 la Repubblica Italiana gli ha conferito la medaglia d’oro a merito civile: Funzionario di Polizia, reggente la Questura di Funzionario di Polizia, reggente la Questura di Fiume, si prodigava in aiuto di migliaia di ebrei e di cittadini perseguitati, riuscendo ad impedire l’arresto e la deportazione. Fedele all’impegno assunto e pur consapevole dei gravissimi rischi personali continuava, malgrado l’occupazione tedesca e le incalzanti incursioni dei partigiani slavi, la propria opera di dirigente, di patriota e di cristiano, fino all’arresto da parte della Gestapo e alla sua deportazione in un campo di sterminio, dove sacrificava la giovane vita. Palatucci disobbediva all’ordine di Mussolini di espellere i profughi e consegnarli ai nazisti che li mandavano nei campi di concentramento. Delle sue opere di bene non ci sono tracce ma c’è stata solo qualche testimonianza.

Lo sterminio degli ebrei è uno dei capitoli più duri della storia dell’umanità. La giornata della memoria si celebra il 27 gennaio, quando si ricorda la liberazione da parte dell’armata rossa del campo di concentramento di Auschwitz. Se fossi stato uno dei ragazzi ebrei durante il dominio nazista mi sarei chiesto ogni giorno perché esistono distinzioni razziali, perché non possiamo essere uguali e perché non possiamo essere uguali e in pace..
Noi ragazzi non possiamo fare nulla  per quelle persone uccise, tra cui bambini,  ma possiamo evitare che oggi, nell’indifferenza, muoiano di nuovo e bisogna ricordarli PER NON DIMENTICARE.NON DIMENTICARE.

Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario!

(Primo Levi)

G.S., classe 3 sez. B

Silvia De Simone
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