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I patrimoni paesaggistici del Irpinia

I patrimoni paesaggistici del Irpinia

Carife – Dal Museo alla Necropoli dell’Addolorata- 

….Ancora pochi passi e di fronte a noi vediamo stagliarsi nitida la facciata della piccola chiesetta dell’Addolorata eretta nella seconda metà del ‘700.  Lasciamo l’edificio sulla destra e proseguiamo a sinistra, incamminandoci verso la Necropoli. Si percepisce il profumo del bosco, dopotutto la montagna di Carife ci sovrasta e ci ricorda che siamo immersi nella natura, pur essendo ancora vicinissimi al centro abitato. L’area è molto ricca e rende ancora più importante e preziosa l’offerta museale poiché consente di visitare un vero e proprio parco archeologico che conta circa 22 tombe. Grazie a questi ritrovamenti abbiamo potuto ricostruire la vita quotidiana dei nostri antenati pre-romani.

Teora: la quiete dei ricordi

Uno dei simboli di questo piccolo borgo irpino è quello che più ricorda il sacrificio e il dolore di quanti hanno vissuto gli anni del terremoto, ovvero i ruderi della Chiesa Madre. La nuova Chiesa è stata infatti costruita accanto alla vecchia, per preservarne la memoria. Teora è un paese in cui la vita scorre tranquilla per la maggior parte del tempo, tant’è che molti turisti provenienti dalle città trascorrono le loro vacanze qui per poter godere della quiete e della calma e allontanarsi dal frenetico tran tran della vita cittadina. La cultura e lo sport sono due punti fermi in questo paese. Due sono le strutture a cui fanno riferimento: la Pinacoteca comunale, principale museo cittadino, in cui avvengono mostre di arte contemporanea, presentazioni di libri e altri eventi a carattere culturale.

Grottaminarda: tra incantevoli meraviglie

 

 

 

Chi vi giunge per la prima volta, rimane colpito dalla grande mole della chiesa madre scoprire i suoi segreti, le sue meraviglie, le sue eccellenze: la chiesa madre con i suoi tesori d’arte; l’antica roccaforte con le sue storie e le sue leggende; la chiesa di San Michele con il suo campanile medievale, il santuario di Carpignano, la strega Menandra, la dea Minerva, le sette fontane, il pulieio, il torrone, il Festone e tanto altro.  che spicca alta e domina tutto il paese. Il suo campanile si intravede già a vari chilometri di distanza e da alcuni secoli è il simbolo proprio della comunità grottese.  A prima vista non sembra un paesino differente dagli altri ma è solo percorrendolo a piedi che si possono ammirare le numerose bellezze.

Frigento: una perla tra i piccoli comuni

La cattedrale è il monumento simbolo di Frigento, non solo per il suo valore artistico, ma soprattutto per l’importanza storica. Distrutta da un violento terremoto alla fine del XVII secolo, quella che si ammira oggi è stata ristrutturata nel 1760. Di eccellente fattura la tela del soffitto dipinta da Antonio Vecchione da Nola nel XVIII secolo. Attualmente la zona è adibita a museo archeologico con teche contenenti vasellame e suppellettili. I palazzi storici sono caratterizzati da portali in pietra scolpita sobri ed eleganti. Sono la testimonianza di un fiorente passato e attestano la presenza di un artigianato esperto, attento alle tendenze artistiche del momento. Il poderoso complesso di cisterne risalente al I secolo a. C. è realizzato in opus incertum con pietra locale. Le cisterne erano destinate alla raccolta delle acque piovane, delle nevi e di una piccola falda. Un sistema di vasche, collegate a cisterne minori mediante una complessa rete di canali, serviva tutto il centro urbano.

Conza della Campania: un magico progetto che parla della nostra terra

Sfruttando nei migliori dei modi quello che la verde Irpinia offre, nel territorio di Conza, l’oasi del WWF ha costruito la propria sede cosi da preservare quella fauna e quella flora che trova il giusto ambiente lungo la riva della diga artificiale che affianca il paese, regalando specchio ai meravigliosi tramonti ammirati dai più romantici dalla grande terrazza del Belvedere. Dalle macerie della vecchia città sono emerse le rovine dell’insediamento di epoca romana, oggi facenti parte dell’Area archeologica di Compsa. Gli scavi hanno portato alla luce resti di importanti complessi edilizi e strutture urbane di epoca romana e preromana.

 

Lavoro svolto da: C.G., Z.M., V.M. e N.D.R., classe 2° sez. B

Silvia De Simone
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