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Il Diario di Anna Frank

Il Diario di Anna Frank

Nel diario la piccola Anna racconta una storia di reclusione forzata: la necessità di rimanere in silenzio, l’impossibilità di uscire, la paura di essere scoperti da un momento all’altro e catturati. Anna racconta anche l’amicizia, che va nel tempo trasformandosi in amore, per Peter, figlio dei Van Pels. La ragazza scrive nel suo diario quello che succede, annota pensieri e sensazioni e progetta di farne un romanzo quando la guerra sarà finita. Ma le cose andranno diversamente perché il 4 agosto 1944 l’alloggio segreto viene scoperto e tutti coloro che vi erano nascosti vengono arrestati e deportati dalle autorità naziste verso i campi di sterminio. L’unico a uscirne vivo sarà il padre di Anna, Otto; tutti gli altri, compresa Anna, moriranno. Il Diario di Anna Frank si interrompe quindi bruscamente a causa dell’arresto e della deportazione della famiglia Frank, e l’ultima annotazione che riporta risale al 1 agosto 1944.

Il Diario di Anna Frank è un’importante testimonianza della Seconda Guerra Mondiale e in particolare dell’Olocausto. L’Olocausto, detto anche Shoah in ebraico, è stata la deportazione e uccisione di massa degli ebrei operata dai nazisti tra il 1933, anno della presa del potere di Hitler, e il 1945, anno della caduta del Nazismo. L’Olocausto ebbe luogo principalmente a partire dallo scoppio della guerra, a seguito di una politica razziale che prevedeva l’eliminazione delle cosiddette “razze impure”, al fine di stabilire la predominanza della “razza ariana”, quella considerata dai nazisti come puramente tedesca. Per raggiungere questo risultato Hitler decise di costituire dei campi di concentramenti e sterminio, in cui gli ebrei, insieme ad altre categorie considerate non accettabili (zingari, omosessuali, testimoni di Geova, ma anche dissidenti politici), furono deportati in massa e nella maggior parte dei casi uccisi. L’operazione di deportazione ebbe luogo in tutti i territori controllati dai nazisti, dall’Ungheria alla Francia e, in seguito all’alleanza tra Mussolini e Hitler, anche in Italia. Alcune persone riuscirono a sopravvivere e, una volta terminata la guerra, a raccontare al mondo questa terribile esperienza.

Il Diario di Anna Frank presenta però anche elementi di altri generi letterari. Come detto, esso è anche una testimonianza storica, raccontando un periodo e degli eventi particolarmente importanti della storia contemporanea. Dall’altro lato, raccontando i propri sentimenti e la propria storia d’amore con Peter, Anna scrive in qualche modo anche un romanzo intimista. Non dobbiamo d’altronde dimenticare che l’intenzione di Anna era quella di rielaborare in seguito il suo diario per farne un romanzo e che la ragazza si proponeva di diventare una scrittrice. L’idea viene alla ragazza dall’appello lanciato dal Ministro dell’Istruzione olandese di conservare i diari e le testimonianze della guerra, in modo da poterli pubblicare una volta che tutto fosse finito. Anna voleva dunque fare del diario un romanzo e pubblicarlo dopo la fine della guerra. Per questa ragione il diario ha una grande qualità letteraria, che ha permesso all’opera di essere letta e apprezzata da milioni di lettori in tutto il mondo.   Dopo l’arresto e la deportazione dei Frank e degli altri abitanti del nascondiglio il diario con la storia di Anna Frank viene riscoperto da Miep Gries, una delle persone che aveva aiutato i Frank nel loro periodo di clandestinità, nel nascondiglio di Prinsengracht 263. Una volta conclusa la guerra, Miep consegnerà il diario a Otto Frank, unico superstite della famiglia. A seguito dell’incitamento di alcuni amici, Otto decidere di far pubblicare il diario, che esce per la prima volta in olandese nel 1947 con il titolo L’Alloggio Segreto. Il libro ottiene un grande successo e viene tradotto negli anni successivi in francese, inglese, italiano e tedesco. Da allora il Diario di Anna Frank è entrato nella memoria collettiva come una delle testimonianze più importanti di questo periodo buio della storia occidentale.

 

Fatto da: R. C. e E. S., classe 1 sez. D

Silvia De Simone
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