Le fil rouge che lega tutte le riflessioni, gli articoli, i lavori e i video presenti nel secondo numero del Nostro Giornale deve inevitabilmente fare i conti con una scia di tristezza, con le tinte fosche della cronaca mondiale e con il suono tetro del silenzio che ha condizionato e che condiziona tutt’ora la vita di ognuno di noi.
L’intento ambizioso del comitato di redazione è tuttavia quello di provare a spostare i riflettori illuminando altri aspetti di questo mese così particolare e, in generale, di un anno che difficilmente potremo dimenticare a causa di una pandemia che ha messo in ginocchio il genere umano, le sue certezze, il benessere in cui quotidianamente eravamo abituati a vivere e, forse, anche la sua ahimè presunta superiorità ed invulnerabilità.
Ebbene, la vivace fiammella della “Voce del Villaggio” vuole dar luce innanzitutto alle innumerevoli iniziative di solidarietà che in questo periodo e durante l’intero anno animano le comunità locali per poter concretamente offrire un aiuto alle tante persone in difficoltà. Penso alle associazioni di volontariato che instancabilmente operano tra e per gli ultimi, ai circoli, alle Onlus che lontane dai plausi e dai palcoscenici si prendono cura dei nostri anziani, dei diversamente abili, degli ultimi, dei soli e dei bisognosi. E la fiammella che ho acceso poc’anzi diviene d’un tratto più vivida.
Il riferimento al mondo del volontariato è voluto in primis per rendere onore a coloro che ne fanno parte e alle lodevoli iniziative che trasmettono una visione di PIETAS e di HUMANITAS in cui il Nostro istituto crede ed investe quotidianamente le sue energie e risorse. Ma l’intenzione è anche quella di accostare la nostra fiammella alla vision di questo Giornale e agli input di chi lo ha fortemente voluto e ne è a pieno titolo l’artefice.
La “Voce del Villaggio” nasce infatti nella mente dell’ideatore come strumento di raccordo tra tutte le componenti della comunità ed è basato su un preciso modello di scuola che accoglie/educa/raccorda/canalizza le energie e le istanze di giovani generazioni che crescono, guidandole verso i valori della condivisione, dell’inclusione e dell’empatia di cui tutti noi abbiamo un grande bisogno.
La sua mission è semplice ma ambiziosa: si declina lungo gli assi dell’accoglienza e dell’attenzione ai bisogni del singolo intrecciando però questi imprescindibili valori ad un’esperienza sociale altamente formativa, come può essere quella di una partecipazione attiva alla redazione di un giornale e alla concezione della scuola come fulcro propulsore di una comunità viva, pulsante, aperta al mondo e come centro di cultura permanente.
Tutto questo è ai miei occhi un piccolo ma generoso e potenzialmente fruttuoso dono per tutta la comunità educante, per i suoi fruitori e per quanti vorranno contribuire a migliorare il nostro periodico e a rendere “La Voce del Villaggio” un foglio amico, uno spazio virtuale in cui esprimersi e coltivare un personale ma condivisibile interesse per iniziative culturali, sociali o di altra natura.
Ebbene era qui che questo articolo, probabilmente non centrato nettamente sulla tematica suddetta, voleva condurre i lettori: un dono può avere tante forme o confezioni, fiocchi colorati o nastrini e scatole eccentriche, può essere tante cose o assumere aspetti inusuali, sta a noi saperlo cogliere, accogliere, apprezzare e valorizzare.
Dunque questo Giornale ha l’ambizione di essere il piccolo/grande dono che l’I.C. “Iannaccone” ha confezionato con dedizione, ambizione e fatica per i suoi alunni che ne diverranno i protagonisti e per tutti coloro che ne vorranno far parte.
Troverete in questo numero articoli dedicati alla tradizione locale, al folklore e allo splendido mondo del volontariato scandagliato dalle ricerche e dagli approfondimenti degli alunni dell’Istituto e raccontato dalla penna di cittadini e genitori della comunità. E molto altro ancora.
I miei doverosi ringraziamenti a tutti coloro che mi hanno offerto la possibilità di partecipare a questo spazio virtuale, al Dirigente che lo ha voluto e che ne è l’ideatore, alle carissime e dinamiche colleghe del Comitato di redazione, ai docenti che hanno collaborato e a quelli che sicuramente lo faranno, a tutti gli alunni, al personale della segreteria e della scuola, ai genitori e ai cittadini che hanno accolto con entusiasmo l’iniziativa.
Che sia per tutti un Natale semplice e sereno all’insegna delle piccole cose che in fondo costituiscono il senso più vero e profondo della festività che ci accingiamo a vivere in questo anno difficile.
…..”e a ben vedere è proprio negli affanni del quotidiano di un’esistenza normale che si misura il senso più autentico del nostro cammino comune.
Un uomo che cade offre la possibilità di tendergli una mano, colui che cerca una strada la possibilità di aiutare a trovarla, e così noi, tutti noi, a seconda della circostanza siamo colui che cade e la mano che lo afferra, quello che cerca una direzione e il dito che gliela indica
Nessuno basta a sé stesso
…….Ogni vita si sa, è piena di sventure ma anche di infinita bellezza e il nostro non può essere che un gioco di squadra“ .
(Monologo di Gigi Proietti, tratto dal film “Il premio” di A. Gasman)
Prof.ssa Silvia De Simone
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