Un fatto che rientra in pieno nei libri di storia e che deve essere continuamente ricordato è quello riguardante l’attacco terroristico alle Torri Gemelle di New York, avvenuto l’11 settembre 2001. Io, ovviamente non ero ancora nata, però ho visto delle immagini alla tv di quella bruttissima giornata. Tanto fumo, fiamme, gente impolverata che correva, che piangeva, che urlava. Un’apocalisse! Di quelle terribili scene mi è rimasta impressa una in particolare: una persona che per la disperazione si getta dal 40° piano di una delle due torri, per la paura di morire bruciata. E poi tanti e tanti morti: 2753 per l’esattezza. Praticamente è come se ci fosse stata un’altra guerra! Dai racconti che ho ascoltato, attraverso i documentari che ho visto, penso che sia stato un momento tremendo nella storia di tutto il mondo, coinvolgendolo senza possibilità di rendersene conto. Un evento che ha dell’incredibile e che ha lasciato tutto il pianeta senza parole, perché forse non era possibile commentare una tragedia così grande. E poi c’erano da salvare ancora delle persone, quindi non c’era tempo da perdere. Quando guardo le due Torri bruciare e venire giù come sabbia, provo tanti sentimenti. Il primo fra tutti è un senso di tristezza, seguito poi dall’incredulità, dall’angoscia e dallo sgomento per tanta crudeltà. E’ assurdo pensare che le persone possano progettare una cosa così brutta nei confronti di altre persone per motivi religiosi ed economici. Oggi nel punto in cui sono crollate le due Torri, non è stato costruito nulla. Ci sono soltanto due grandi vasche con dell’acqua che scorre ininterrottamente, proprio in ricordo delle tante vittime dell’attentato. L’acqua come simbolo di vita e di rinascita per gli Americani e di memoria per il mondo intero, affinchè tutto questo non accada mai più.

Lavoro di: O.G., classe 1 sez. A, plesso di Lioni