23 novembre 1980. Quarant’anni fa, alle 19:32, la terra tremò nel Sud Italia, come non accadeva da anni. Tra le regioni Campania e Basilicata si registrarono tremila morti e migliaia di feriti.
Il terremoto rase a suolo l’Irpinia in pochi secondi: distrusse l’intera piazza di Lioni, l’ospedale di Sant’ Angelo De Lombardi e migliaia di case nei paesi limitrofi.
Mia nonna, cittadina di Lioni, racconta che i soccorsi arrivarono in ritardo e che nei giorni successivi si udivano ancora le grida di disperazione di chi aveva perso tutto o di chi era rimasto ancora sotto le macerie. Molte persone per via di quelle forti scosse persero, oltre ai beni materiali, anche i propri cari.
Secondo i media questo terremoto non solo causò danni agli abitanti dell’Irpinia ma incrementò la camorra e la speculazione su quella che si rivelò una vera e propria tragedia. Infatti molte persone approfittarono dei soldi finanziati dallo stato per la ricostruzione delle loro abitazioni e imprese usandoli anche su aree che non ne avevano diritto, moltiplicando addirittura i numeri dei comuni colpiti.
M.C._classe 2C sec. primo grado Lioni
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