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Intervista ai familiari

Intervista ai familiari

IL TERREMOTO 1980

L’Irpinia, il 23 novembre 1980, subì un catastrofico terremoto con epicentro Teora, Castelnuovo e Conza Della Campania, che causò circa 2914 morti. I comuni più colpiti furono: Sant’ Angelo Dei Lombardi, Lioni, Calabritto, Senerchia, Morra De Sanctis. Il più disastrato fu S. Angelo dei Lombardi, dove crollò l’ospedale, causando tantissime vittime. I nostri nonni o genitori sono la testimonianza di tutto ciò che accadde quella maledetta sera, quindi abbiamo pensato di fare loro un’intervista.

PRIMA TESTIMONIANZA

Come ti chiami?

Mi chiamo Michele

Quanti anni avevi nel 1980?

Io avevo 13 anni e frequentavo la terza media.

Dove ti trovavi?

Mi trovavo nel seminario di Sant’Angelo dei Lombardi, vicino alla cattedrale, insieme a un sacerdote e altri miei coetanei.

 

Ci racconti che cosa successe?

Quando la terra iniziò a tremare, e i mobili iniziarono a muoversi, non sapendo cosa stesse succedendo, mi rivolsi al prete per chiedere spiegazioni, ma egli urlò dicendo che dovevamo trovare un luogo sicuro per ripararci. In pochi secondi tutte le case crollarono, compreso il seminario, che fu distrutto, ad eccezione di un portale che fortunatamente rimase in piedi. Quando capii che si trattava di un terremoto, iniziai ad avere paura e terrore, rimasi immobile senza mai allontanarmi dal braccio del prete per sentirmi al sicuro. Dopo la prima scossa, uscimmo tutti nella piazzetta davanti alla chiesa, quando all’improvviso giunse una seconda scossa, che fece crollare il campanile della chiesa, circondando di macerie le persone che si erano riversate in strada. Spostammo le macerie sotto l’arco del campanile, da dove riuscimmo a trovare via libera, giungendo in un prato poco lontano dal paese. Accendemmo il fuoco per riscaldarci e ogni volta che la terra tremava, stringevo tra le mani l’erba del prato, senza trovare un punto fermo. Trascorsa la notte, alle prime luci dell’alba, giunsero i miei genitori da Monteverde, dove il terremoto era stato lieve. Essi, meravigliati della catastrofe accaduta, mi riportarono a casa. Da questo evento rimasi traumatizzato, a tal punto da non riuscire a dormire per alcuni mesi.

 

SECONDA TESTIMONIANZA

Come ti chiami?

Mi chiamo Maria.

Quanti anni avevi nel 1980?

Avevo 10 anni.

Dove ti trovavi?

Ero a casa con i miei genitori e stavo cenando.

Che cosa accadde?

Era una calda domenica sera con una splendente luna piena, ad un certo punto sentì un forte rumore, incominciò a muoversi il lampadario, il tavolo, andò via la corrente, tutte le persone di corsa sono scappate fuori impaurite, in strada si alzò un fitto polverone, dovuto a case crollate. Si sentivano urla di persone rimaste sotto le macerie, persone impaurite che scappavano, ci furono molte vittime; chi ha vissuto questi momenti non può dimenticare quegli instanti infiniti di paura e di tristezza.

 

TERZA TESTIMONIANZA

Mi chiamo Antonio, all’epoca del terremoto avevo 7 anni, in quel momento mi trovavo assieme a mio padre, sul divano a guardare una partita di calcio. Ad un tratto sentimmo un forte boato, di colpo andò via la luce e la casa iniziò ad ondulare. Mio padre cercò di riunire tutti in una stanza per rassicurarci e aspettare la fine di quel momento drammatico. Quando la scossa cessò di far paura, con tutta la famiglia uscimmo di casa e andammo in una piazzetta vicino. Quello che vedemmo fu spaventoso, intorno a noi non era più come prima. Solo cumuli di macerie, polvere, pianti e tanta disperazione.

 

QUARTA TESTIMONIANZA

Come ti chiami?

Mi chiamo Minina

Quanti anni avevi durante il terremoto?

Avevo 20 anni.

Dove ti trovavi?

Mi trovavo a casa dei miei genitori a Morra De Sanctis.

Cosa successe?

All’ improvviso sentii un forte boato sotto i piedi. Andò via la luce e le pareti vennero giù. Io ebbi la prontezza di riparare mia figlia di due anni sotto la mia gonna ampia. Quando ormai incominciavo a perdere la speranza di salvezza, le forze venivano meno. Arrivò mio marito che a piedi e a fatica ci aveva raggiunto. Tolse delle pietre, formò un varco e ci portò in salvo.

 

 

C. D.L., E. B., N. I., M. A..

Silvia De Simone
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