728 x 90

INTERVISTA ALLA DIRIGENTE – Professoressa Patrizia Vece-

INTERVISTA ALLA DIRIGENTE – Professoressa Patrizia Vece-

 

 

  • Ci può descrivere le motivazioni che l’hanno spinta a scegliere di diventare Dirigente?
  • La Sede di Lioni è stata una scelta dettata da quali motivi?
  • Quali sono stati i maggiori problemi che ha dovuto affrontare?
  • Qual è la giornata tipo di una dirigente?
  • Come riesce a conciliare il lavoro con la vita privata?
  • Secondo lei quali sono i punti di forza e di debolezza dell’istituto?
  • Come la pandemia ha influenzato il suo modo di dirigere?
  • Che soluzioni ha cercato per il ripristino della mostra etnografica?
  • Si ritiene soddisfatta del lavoro svolto quest’anno?
  • Un desiderio per una scuola futura?

1) Ho intrapreso, insieme a un gruppo di colleghi e di amici, un percorso di autoformazione e formazione; nel 2009 poi, due mie amiche furono chiamate per fare i DS in Lombardia, raccontandomi che l’esperienza si stava rivelando bella e interessante, così nel 2011 decisi di affrontare il concorso. Questa che vi ho appena raccontato è in realtà una tra le tante motivazioni  superficiali; più nel profondo ho sentito invece  di dover  intervenire su aspetti circa la dispersione  scolastica, occupandomi del  recupero dei ragazzi che abbandonavano gli studi. Oggi, dopo molti anni, devo ammettere a me stessa che mi sbagliavo su tale questione,  perché in merito alla dispersione e all’abbandono scolastico opera molto meglio un docente che un  DS.

2)Sono stata trasferita in questa scuola da poco, precisamente da settembre; la mia è stata sicuramente una scelta di tipo logistico, dovuta ad una notevole ma comunque minore distanza tra il mio domicilio ed il posto di lavoro. Inoltre  sono originaria di questo paese e sento che mi appartiene; questo legame affettivo l’ho costruito da bambina, durante la mia infanzia, che ho felicemente trascorso a Lioni.

3) La prima problematica  da affrontare è stata quella relativa alla creazione di un gruppo di lavoro che potesse accogliermi, supportarmi e raccontarmi quantomeno i fatti salienti ed il passato prossimo dell’istituto che stavo andando a dirigere. Il fatto di non sapere chi fossero le figure che avrebbero lavorato intorno a me (figure di sistema), mi ha fatto sentire inizialmente un po’ sola.  Un altro problema è stato legato al fatto di non relazionarmi più quotidianamente con gli adolescenti e in generale  con gli  alunni ma quasi esclusivamente con gli adulti. All’inizio della mia esperienza all’ I.C. “Iannaccone” non vedevo nessuno che mi raccontasse la scuola e che mi aiutasse a comprenderla. Un ulteriore, immenso problema, è stata la normativa relativa alla pandemia da Covid 19 che, per 5 mesi, mi ha costretta a stare dietro ai numerosissimi decreti  che si susseguivano ogni mese e che mi impegnavano ad adeguare continuamente il protocollo.

4) La mia giornata tipo: durante la mattinata mi occupo di gestire la parte emergenziale, controllando sulla piattaforma dedicata le questioni legate all’obbligo vaccinale del personale scolastico.  In secondo luogo controllo con attenzione la posta elettronica istituzionale, successivamente entro in ufficio e mi organizzo per rispondere alle email; a seguire mi occupo di una serie di adempimenti legati al covid, alla gestione della didattica (uscite, permessi…), delle assenze del personale, delle convocazioni del personale,  degli adempimenti relativi agli acquisti ecc… Il pomeriggio è legato alla lettura della posta che proviene dal MIUR o dall’URS Campania, alla programmazione delle riunioni degli organi collegiali, alla gestione dei PON.  Non mi fermo a pranzo, torno a casa in media alle 19 circa. Ci sono giornate più leggere, come ad esempio il sabato, ma in generale si tratta di un mestiere molto impegnativo e di grande responsabilità.

5)Non concilio il lavoro con la vita privata ,  che  sacrifico ormai da   6 anni; il mio lavoro comporta  una rinuncia costante perché il grosso del mio tempo è assorbito dal mio lavoro. Le uniche attività a cui dedico del tempo sono: la lettura di notte e la musica, quando viaggio telefono alle mie amiche o ascolto musica. Mio figlio e mio marito li vedo solo nel fine settimana.

6)I punti di forza sono: il corpo docente che ha una buona tradizione di presa in carico delle classi e didattica; altro punto di forza è anche un punto di debolezza ed è la perdita di comunicazione, anche se c’è comunicazione  ma il livello non sempre mi ha soddisfatto, non ho avuto spazi di riflessione con la comunità. Anche la segreteria è punto di forza. Un punto di debolezza è lo stile comunicativo di questa scuola.

7)Il covid 19  ha stravolto tutto. La scuola è stata una sede staccata dell’Asl. Purtroppo il covid ha stravolto completamente il mio modo di agire e di lavorare .

8)Ho pensato di fare un trasferimento della mostra  etnografica all’amministrazione comunale di Lioni, al fine di avere dei finanziamenti per poterla riaprire.

9)Questa è la domanda più difficile tra quelle che mi avete posto: io non mi sono mai sentita soddisfatta, ma ho sempre un senso di   inadeguatezza; emotivamente sono stata bene,  se rifletto sulle   mie decisioni ce ne sono alcune che avrei potuto prendere in tempi diversi, non sono sempre soddisfatta di ciò che ho fatto ma mi complimento con me stessa perché so di sacrificarmi molto pur di non danneggiare gli  altri.

 

10)La scuola futura me la immagino pubblica, aperta a tutti, dove anche i genitori si rendano conto che l’alleanza con la scuola è fondamentale per i loro figli.

La scuola futura strutturalmente deve essere innovativa, senza l’esigenza della classe in senso stretto ma con  gruppi di lavoro flessibili costituiti da ragazzi liberi di scegliere più ore di una disciplina e meno di altre.

Vorrei infine una scuola con delle strutture più legate al territorio, sala musica, grandi palestre,  che chiuda alle otto di sera, con impegni di socialità.

 

Intervista pensata, strutturata e condotta dai ragazzi del progetto Pon “La Voce del Villaggio”

Silvia De Simone
Silvia De Simone
ADMINISTRATOR
PROFILO

Articoli Correlati

Lascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati con *