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Le “Aquile Randagie”, fedeli e ribelli

Le “Aquile Randagie”, fedeli e ribelli

“Ciò che noi fummo un dì voi siete adesso, chi si scorda di noi scorda sé stesso!”

Aquile Randagie era il nome scelto dai gruppi di scout, circa una ventina di ragazzi tra gli undici e i diciassette anni, legato soltanto dai valori dello scautismo, che svolgevano attività clandestine nei periodi del fascismo a Milano, Monza e Parma.                                                                                                                                                                                                       Quando nel 1927  una delle leggi del fascismo decretò lo scioglimento dei gruppi scout, loro con astuzia e caparbietà, fino alla fine del fascismo, usando stratagemmi vari (dai travestimenti ai messaggi in codice) continuarono a svolgere i loro compiti clandestinamente. La resistenza vera e propria iniziò quando un gruppo scout guidato da Giulio Cesare Uccellini (soprannominato Kelly durante la resistenza) compì un’uscita ai Corni di Canzo testimoniata da varie fotografie. Su una di queste è scritto: “È l’inizio Scout della Resistenza contro il fascismo“, la resistenza durerà circa 17 anni. Si ritrovavano in oratori milanesi e nella campagne alla periferia di Milano. Nella bella stagione organizzavano regolari campi estivi, ovunque fosse possibile sfuggire ai rigidi controlli delle guardie. L’isolata Val Codera divenne poi il loro territorio preferito d’azione. Li guida fra gli altri anche Andrea Ghetti del gruppo Milano 11, detto Baden.

Nonostante i rischi e i pericoli che correvano nel mettere in atto le loro azioni di resistenza e opposizione al regime, continuarono a rispettare la promessa scout di aiutare il prossimo in ogni situazione, agendo con coraggio ma con anche un po’ di incoscienza perché da un momento all’altro potevano essere catturati e fucilati. Per gli scout la fede era infatti un aspetto fondamentale, lo stesso Kelly che pure era laico aveva fatto un patto: se lo scoutismo fosse durato un giorno in più del fascismo avrebbe portato a Lourdes il suo gruppo. E così accadde. Nel 1945 con la fine della guerra e della dittatura fascista in Italia, le Aquile Randagie passarono dalla clandestinità alla luce del sole.

 

Classe 5 sez. C

Silvia De Simone
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