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Le tradizioni natalizie dell’Irpinia

Le tradizioni natalizie dell’Irpinia

Mancano pochissimi giorni all’8 dicembre, giorno in cui per tradizione le famiglie irpine e non solo si accingono a decorare le proprie abitazioni in occasione del Natale. In ogni famiglia irpina che si rispetti, non può assolutamente mancare il Presepe, che sia piccolo, grande, di plastica o di creta.

Un’altra tradizione (specialmente per i bambini) è aspettare impazientemente “Babbo Natale”: tutti i bambini il 24 si addormentano con il pensiero del suo arrivo insieme ai numerosi regali. C’è anche la tradizione dell’albero di Natale, ma è il presepe, con la sua storia centenaria e con il suo significato, il simbolo per eccellenza del Natale irpino.

Da buoni irpini, il giorno dell’Immacolata, ci accingiamo a tirar fuori dagli scatoloni, dove gelosamente le custodiamo, le nostre statuine, ognuna legata ad un ricordo e ad un significato. In un presepe che si rispetti, oltre alla natività, non possono assolutamente mancare altri personaggi.

Usanza legata al presepe è quella della novena, ovvero un periodo della durata di nove giorni durante il quale ogni sera nelle nostre case vengono zampognari o bambini che intonano davanti al presepe canzoni di Natale.

Dopo la preparazione del presepe, ciò che fa di noi dei buoni irpini, è la preparazione dei pranzi delle feste. Natale in Irpinia vuol dire infatti famiglia: tutti i parenti riuniti intorno al tavolo per mangiare e trascorrere le giornate con i giochi tipici del periodo, come ad esempio la tombola.

Siamo tutti abituati a quelle lunghe tavolate imbandite, dalle quali ci si alza strapieni dopo ore, soprattutto quando si sta a casa dei nonni.

Le tradizioni culinarie del Natale:

Ogni paese irpino ha i suoi piatti tipici, frutto di tradizioni centenarie che si tramandano di generazione in generazione.  La pietanza che non può assolutamente mancare sulle nostre tavole natalizie è il baccalà, che viene cucinato in svariati modi. Altri piatti predominanti sono gli spaghetti, anch’essi cucinati in vari modi, i cannelloni o le lasagne. Inoltre, sulle nostre tavole non manca sicuramente il capitone, fritto o alla brace, la scarola imbottita, l’insalata di rinforzo, fritture di pesce oppure pesce all’insalata. Protagonisti indiscussi sono l’agnello e il cappone ripieno.

 

I dolci della tradizione:

Non ultimo, a farla da padrone sulle nostre tavole, ci sono i dolci: struffoli, roccocò, torroncini, cartellate, mostaccioli, monachini.

È grazie a tutto ciò che in questo periodo le nostre case cominciano ad avere un profumo diverso, un profumo che sa di muschio fresco, un profumo che sa di famiglia, che sa di amore.

Lavoro svolto da: Z.M.,

Silvia De Simone
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