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L’importanza del ricordo e della memoria

L’importanza del ricordo e della memoria

Come dimenticare quel famigerato 23 novembre 1980? Nella Campania centrale e nella Basilicata centro-settentrionale successe una catastrofe naturale. Fortunatamente non ero ancora nato e non ho vissuto quest’evento, ma ascoltando le sagge parole dei miei nonni ho capito che questo terremoto è riuscito a cambiare la vita delle persone. Nella nostra terra, l’Irpinia in quel giorno furono distrutti moltissimi paesi ma soprattutto ci furono circa 280.000 sfollati, 8.848 feriti e 2.914 morti. Stiamo parlando di un terremoto caratterizzato da una magnitudo di 6.9 (10° grado della scala Mercalli) con epicentro tra i comuni di Teora, Castelnuovo di Conza e Conza della Campania.

Quella domenica d’autunno per i poveri cittadini era una normale giornata, quasi volta al termine, ma alle ore 19:34:53 una forte scossa della durata di circa 90 secondi, con un ipocentro di circa 10 km di profondità, colpì un’area di 17.000 km² che si estendeva dall’Irpinia al Vulture, posta a cavallo delle province di Avellino, Salerno e Potenza.

Purtroppo in quegli anni i sistemi di costruzione non erano all’avanguardia come oggi, infatti venivano costruite case e molti altri edifici non del tutto sicuri, capaci di crollare al primo movimento della terra. Con una scossa di queste dimensioni molte case, palazzi, edifici e furono completamenti distrutti. I cittadini furono colti di sorpresa perché non capivano cosa stesse succedendo e solo  pochi (quelli più istruiti) riuscirono a eseguire quelle poche norme antisismiche del tempo;  furono moltissimi i morti e i feriti e i danni ingentissimi. Anche se non ho vissuto personalmente questa catastrofe, sentendo i drammatici racconti del terremoto, ho capito che l’amore tra gli uomini è fondamentale. Solo grazie a persone altruiste che si sono immediatamente date da fare, mettendo a serio rischio la loro stessa vita, molti altri sono riusciti a salvarsi senza essere inghiottiti dalle macerie.

La mattina del 24 novembre tutti i telegiornali hanno informato l’Italia e il mondo dell’accaduto; inizialmente si pensava che fosse stato un piccolo terremoto, ma solo il giorno seguente si capì la vera entità dei danni. Tutti i soccorritori iniziarono il loro viaggio per trovare i superstiti dalle macerie e solo grazie a loro che molti dei nostri genitori o nonni sono ancora vivi. Moltissime persone furono portate in ospedale ed i medici cercarono di fare miracoli per salvare più vite possibile, ma molti non sopravvissero. Più di 280.000 persone diventarono dei senzatetto non avendo più una casa.

Anche la mia famiglia è stata duramente colpita e oltre a perdere dei familiari, si è ritrovata senza la casa; hanno dormito prima in tende, poi in roulotte e macchine e pe prefabbricati per più di tre mesi.

Quest’evento deve essere ricordato perché ha causato tanto dolore a molte persone, cambiando loro la vita in quei fatidici e interminabili 90 secondi. Molti, dopo il terremot,o hanno subito altre gravi perdite, ritrovandosi anche senza lavoro e hanno dovuto faticare molto per continuare a portare avanti le loro famiglie. Ascoltando testimonianze anche dai miei nonni ho capito che è stato veramente un grande spavento sentir tremare sotto i piedi il suolo e vedere i mattoni delle proprie case cadere, per poi ritrovarsi a dormire in tende donate dai soccorritori e aspettare, al freddo e al gelo, qualche pezzo di pane che veniva offerto loro.  In quei 90 secondi la sorte ha deciso chi dovesse vivere o morire, ma le persone, nonostante la paura e le enormi difficoltà, si sono aiutati a vicenda e hanno salvato anche la vita di qualcun altro.

Bisogna ricordare sempre che nel nostro pianeta, potrebbe scoppiare un evento naturale improvviso, capace di fare danni terribili e cambiare tutto da un momento all’altro. Bisogna vivere serenamente quindi, rispettandosi l’un l’altro e volendosi possibilmente bene.

 

Lavoro di: S.A., classe 3 sez. A, plesso di Lioni

Silvia De Simone
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