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L’INQUINAMENTO DELLE MEGALOPOLI INDIANE

L’INQUINAMENTO DELLE MEGALOPOLI INDIANE

 

La Giornata della Terra è il nome usato per indicare il giorno in cui sono celebrate l’ambiente e la salvaguardia del pianeta Terra. Le nazioni unite celebrano questa ricorrenza ogni anno il 22 aprile. Nel 1969 l’attivista per la pace John McConnell propose una giornata per onorare la Terra e il concetto di pace, che è stata poi approvata dal Segretario generale delle Nazioni Unite U Thant. Nato il 4 ottobre 1969 come movimento per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra, nel tempo, la Giornata della Terra è divenuta un avvenimento educativo ed informativo. I gruppi ecologisti lo utilizzano come occasione per valutare le problematiche del pianeta: l’inquinamento, la distruzione degli ecosistemi e l’esaurimento delle risorse non rinnovabili. Si insiste in soluzioni che permettano di eliminare gli effetti negativi delle attività dell’uomo; queste soluzioni includono il riciclo dei materiali, la conservazione delle risorse naturali, la cessazione della distruzione di habitat fondamentali come i boschi umidi e la protezione delle specie minacciate. Tutti hanno il diritto a un ambiente sano, equilibrato e sostenibile. La Giornata della Terra si basa saldamente su questo principio.

 

L’INQUINAMENTO DELLE MEGALOPOLI INDIANE

La situazione ambientale di Nuova Delhi e dintorni è critica, infatti, a inizio novembre, le autorità della capitale indiana hanno dichiarato una emergenza di salute pubblica. La megalopoli indiana, che conta più di 25 milioni di abitanti, è stretta spesso dalla morsa dell’inquinamento in questo periodo dell’anno. E i motivi sono tanti. A partire dalle fabbriche e dalle auto e i camion in circolazione, ma anche le polveri sollevate dai lavori in corso in moltissime zone della metropoli e le centrali a carbone. Un insieme di cause che soprattutto nelle stagioni caratterizzate da nebbia, poco vento e freddo, non permette alle polveri sottili e allo smog di diradarsi. Una situazione che pesa sulla vita delle persone: in India si registrano circa 1,2 milioni di morti l’anno per malattie respiratorie. Nella lista diffusa da AirVisual e da GreenPeace, tra le trenta città più inquinate al mondo ben ventidue sono indiane. E Delhi è la capitale messa peggio al mondo.

Una sentenza emessa il venticinque novembre dalla Corte Suprema del Paese ha stabilito che i governi statali sono colpevoli per i danni provocati dall’inquinamento e i magistrati riconoscono come un diritto costituzionale quello di avere aria pulita.

Lavoro svolto da N.I., S.D.V., G.A., L.G. e I.P., classe 3° sez. C

Silvia De Simone
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