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L’INSEGNANTE DI… SOSTEGNO

L’INSEGNANTE DI… SOSTEGNO

Ho deciso di diventare insegnante un bel po’ di anni fa, quando ho avuto la fortuna di avere una maestra meravigliosa, che ha saputo guidarmi, aiutarmi e darmi tutto l’affetto di cui avevo bisogno in quel momento della mia vita.

Durante il terzo anno del mio percorso universitario, mi è stata proposta la specializzazione sul sostegno. Inizialmente i dubbi sono stati tanti: paure, insicurezze, il non sentirmi all’altezza di questo ruolo ma la curiosità e il forte desiderio di conoscere nuove realtà mi hanno spinta ad intraprendere questo nuovo percorso di studi senza minimamente immaginare quanto questo mi avrebbe arricchita umanamente.

Quasi ogni anno mi sono affidati nuovi alunni ciascuno con un proprio bagaglio di esperienze,un proprio vissuto, una propria peculiarità che richiedono da parte mia non solo conoscenze didattico-metodologiche  e competenze ma soprattutto una certa dose di empatia necessaria ad instaurare una buona relazione, che ritengo sia una componente essenziale nel processo educativo.

Non esistono delle procedure che possono andare bene per tutti, infatti,  sin dal primo giorno di scuola cerco di entrare in sintonia con l’alunno, conoscere i suoi tempi e le sue modalità di apprendimento, i suoi punti di forza e di debolezza, capire le sue difficoltà e cercare quelle strategie che possono aiutarlo a vivere con gioia ogni piccolo progresso.

In qualità di insegnante di sostegno cerco di instaurare un rapporto di collaborazione con la famiglia ed i terapisti coinvolgendo il gruppo classe ed il team docente, perché solo un’interazione costante con le varie figure che si occupano dell’alunno, permette di sviluppare un percorso unitario ed inclusivo.

Nel corso dei miei anni di esperienza, attualmente undici con situazioni e ambienti diversi, dislocati in più posti d’Italia, non sono mancati  momenti di difficoltà e di sconforto, ma questi sono stati cancellati dalle grandi soddisfazioni per i risultati ottenuti.

Lavoro con la convinzione che ogni bambino ha un potenziale su cui poter lavorare, interessi su cui far leva ed è nostro il compito di trovare la strada giusta per tirare fuori tutte le potenzialità e favorire la sua crescita personale e sociale.

Vorrei concludere con una frase che a me piace molto e che sintetizza il mio pensiero educativo

“Nessun bambino è perduto se ha un insegnante che crede in lui”

Bernhard Bueb

 

 

Maestra Mariateresa Soriano

2 commenti
Silvia De Simone
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2 Commenti

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    Giuseppina Iandiorio
    1 Maggio 2021, 0:43

    Bravissima maestra Soriano , condivido pienamente, un bambino pur avendo le sue innumerevoli difficoltà, se ha una docente che crede in lui …niente è vanificato, può raggiungere livelli alti anzi altissimi..Complimenti di ❤

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      Vincenza Vigilante@Giuseppina Iandiorio
      1 Maggio 2021, 10:20

      Hai proprio ragione, cara collega ed è una fortuna incontrarsi in una comunione di interessi e di pensiero.. Nessun alunno è perso se ha un insegnante che crede in lui e che permette al "cigno che è dentro di sé di spiccare il volo" (dalla nostra inchiesta sul brutto anatroccolo, in "I pennuti insegnano")

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