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Pablo, un amico, uno di noi…

Pablo, un amico, uno di noi…

Una sera, nel mese di giugno del 2016, mio padre doveva ancora tornare dal lavoro, ci chiamò per dirci che avrebbe tardato.

Dopo un po’ sentimmo arrivare una macchina, eravamo sicuri che fosse papà, così mamma aprì la porta e all’improvviso si ritrovò sotto i piedi un batuffolo bianco che annusava per terra.

Io e mio fratello eravamo super felici perché desideravamo tantissimo un cagnolino, ed avevamo rinunciato a tutti i regali pur di averne uno. Appena il batuffolino entrò in casa  non ci calcolò minimamente, continuò ad annusare per terra e l’unica cosa che voleva in quel momento era solo il cibo. Dopo aver mangiato ben due grosse fette di prosciutto iniziò a correre per tutta la casa e a fare pipì ovunque.

Era stato un regalo inaspettato tant’è che non avevamo ancora deciso  voleva chiamarlo  A mio fratello piaceva Argo, come il cane di Ulisse, a mia madre piaceva Pongo, come il protagonista della carica dei 101. A me e mio padre piaceva il nome Pablo e cosi decidemmo di chiamarlo.

L’arrivo del cane comportò inizialmente molto impegno e tanta pazienza. Dovemmo comprare tutto l’occorrente necessario alla sua sopravvivenza:  le ciotole, la cuccia, il guinzaglio, tanta roba.

Recuperammo anche  una vecchia pallina da tennis per farlo giocare. Ricordo il primo viaggio in macchina per andare dal veterinario per il suo primo vaccino. Pablo era irrequieto e amava stare con la testa fuori dal finestrino, era una gioia vederlo.

Era un golosone e quando mangiavamo il gelato in giardino, si sedeva e, impaziente, aspettava che gli lanciassimo la sua parte.

I suoi nemici erano i botti di Natale e quando li sentiva veniva ad accovacciarsi sotto le nostre gambe cercando riparo e coccole.

Pablo non era un semplice cane,  per me era uno di famiglia … un amico. I miei ricordi d’infanzia sono legati a lui che è sempre nella mia memoria e nel mio cuore.

 

Lavoro di: C.C, classe 2 sez.A

Silvia De Simone
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