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Riflessione dei genitori D’Angelis

Riflessione dei genitori D’Angelis

Dicembre 2020

 

Il tempo che stiamo vivendo rischia di lasciare profonde ferite nell’esistenza soprattutto dei nostri figli. Tuttavia bisogna sforzarsi di trovare le ragioni per costruire una rinascita. All’interno di questa dinamica anche il ruolo dei genitori e il rapporto coi nostri ragazzi rischiano di complicarsi. La domanda di un genitore, che già non era più la richiesta di modelli ideali, oggi con la pandemia deve diventare, con uno sforzo inedito, un insieme di scelte, di passioni, capaci di testimoniare come si possa stare in questo contesto dove soprattutto le relazioni umane si sono distanziate, con positività, con responsabilità e con fiducia.

Dobbiamo cercare di combattere la paura, altrimenti si rischia di restare immobilizzati  chiudendoci sempre di più in noi stessi;  nel rispetto delle regole bisogna continuare a vivere le relazioni e sentirsi comunità solidale.

In questo momento delicato, le famiglie e la scuola devono ricercare una nuova alleanza  per creare nei nostri ragazzi il piacere di vivere nonostante le difficoltà e offrire sostegno in un periodo della loro vita in cui sono costretti ad allentare i legami con gli amici, con gli affetti, col mondo relazionale ed emotivo che ha sempre rappresentato la scuola.

Il Natale che si avvicina può essere un periodo ideale per favorire un nuovo sbocco comunicativo in assenza dell’ambiente scolastico, magari soffermandoci sulla nuova consapevolezza che la qualità del tempo che dobbiamo vivere che non è data dalla “quantità” delle cose che facciamo ma dalla “qualità” delle relazioni con gli altri; proprio oggi che queste ci mancano, ne dobbiamo riconoscere il valore anche in una scala di gerarchie dove, per esempio la felicità, nonostante la pubblicità ci illuda tutti, non ci venga dall’ultima generazione di telefonini o di computer e, più in generale da «prodotti» che il ben organizzato mondo del consumo ci offre, ma da una necessità di relazioni vere e nuove.

Vivere un Natale in restrizione potrebbe rappresentare, magari, una possibilità importante per far conoscere ai nostri figli quello che erano la festa e la tradizione vissute da noi genitori: meno consumismo e molti più momenti condivisi in famiglia trascorsi in casa a giocare e a preparare piatti tipici natalizi.

L’incertezza, per il futuro, l’interruzione delle istanze pulsionali in una età così delicata, il bisogno di rassicurazione e di libertà, dobbiamo cercare di viverli come un’esperienza che potrà migliorarci e condurci verso un nuovo cammino rivalutando i veri valori della nostra esistenza.

Tutto questo finirà ci auguriamo molto presto, prepariamo i nostri ragazzi in questo periodo natalizio a ripartire, guardando al futuro con fiducia e portandoci dietro la grande riscoperta che questa pandemia ci ha consegnato: il valore di un abbraccio, di una carezza, l’intensità di guardarsi negli occhi, la bellezza delle relazioni “vere” e non virtuali.

 

 

I genitori D’Angelis

Silvia De Simone
Silvia De Simone
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