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STORIE DI EMANCIPAZIONE E LIBERTA’

STORIE DI EMANCIPAZIONE E LIBERTA’

La scalata verso la completa parità dei sessi è lunga. Negli ultimi anni, le leggi conquistate hanno permesso una maggiore libertà ed emancipazione per il genere femminile. I social ed il web sono stati, e sono tutt’ora, un grande mezzo di sensibilizzazione che hanno diffuso il vero significato del femminismo: uguaglianza e pari diritti. Tale movimento non favorisce o eleva nessuno dei due sessi, anzi. Molte persone non capiscono che la disparità sociale e lavorativa influenza negativamente sia sul genere femminile che maschile. Per questo il femminismo è per tutti e lotta per tutti. Per questo motivo anche tanti ragazzi, capendo la gravità della situazione, si sono uniti al movimento. Soprattutto nelle giovani generazioni, molte ragazze crescendo con diritti già acquisiti da proteste di altre donne credono che la completa parità sia stata raggiunta ma non è così. Molte conquiste sono state fatte, questo è vero. La prima grande conquista delle donne è stata il diritto di voto nel 1946. Un doppio debutto in politica. Le donne hanno potuto sia votare sia essere ammesse in politica. Nel 1948 la Costituzione repubblicana ha esteso alle donne il diritto di accedere in condizioni di uguaglianza a tutti gli uffici pubblici e alle cariche elettive. Negli anni 50 e 60 hanno cominciato a svilupparsi alcune importanti norme sulla tutela della lavoratrice madre, il divieto di licenziamento durante la gestazione, l’astensione obbligatoria prima e dopo il parto. Nel 1963, ha trovato applicazione la Costituzione con una legge che ha ammesso la donna a tutte le cariche, professioni o impieghi pubblici (compresa la magistratura) in vari ruoli, carriere e categorie. Nel 1960, con la sentenza della Corte costituzionale si è concluso il ricorso che ha aperto alle donne la carriera prefettizia e quella diplomatica. Nel 1999, è diventata possibile anche la carriera militare. Negli anni ‘70 sono state approvate le leggi sull’interruzione volontaria di gravidanza e il divorzio. Nel 1996, la violenza sulle donne si trasforma da reato contro la morale a reato contro la persona. Capiamo quindi che ci sono state molte conquiste,ma la meta non è ancora stata raggiunta. Per questo bisogna,nelle scuole,sui social,in famiglia,parlare dell’argomento e tutti insieme cercare di cambiare le cose.

M.P. CLASSE III A TEORA

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Grazia Bonazzi
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