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Teora: la catastrofe di un minuto e 30

Teora: la catastrofe di un minuto e 30

A quarant’anni dal terremoto che ha colpito fortemente tutta l’Irpinia con epicentro a Sella di Conza della Campania, magnitudo 7.1 della scala Richter, Teora, insieme ad altri paesi più vicini, ha sfiorato la tragedia. Noi alunni della classe quinta primaria sezione A del plesso di Teora (IC Lioni) abbiamo voluto ricordare Il 23 NOVEMBRE 1980 attraverso le testimonianze dei nostri parenti più vicini che hanno vissuto in prima persona quei terribili momenti cambiandone la vita e di chi ha scelto di seguire la strada della solidarietà, riportando rappresentazioni fotografiche che ne documentano la gravità ed elementi simbolo da noi riprodotti per non dimenticare quella sofferenza.

 

Testimonianza di Nonno Francesco
“Avevo 19 anni. Il 23 novembre 1980 stavo guardando la partita a casa di un mio amico, all’improvviso mi sono spaventato per un forte rumore, sono riuscito ad uscire di casa anche se faticavo a stare in piedi. Fuori sembrava che gli alberi mi venissero addosso, sono rimasto all’esterno dell’abitazione che, fortunatamente, non è caduta del tutto. Ricordo di aver provato tanta paura e, guardando verso il paese, nonostante fosse buio, vedevo una nuvola di polvere che si alzava delle case insieme alle grida delle persone.”
Alunno C.P. classe 5 sez. A primaria di Teora

Testimonianza di Zio Gerardo
“Avevo 23 anni. Quella domenica , il 23 novembre 1980, alle 19:34, ero a casa di mio zio. In quel momento pensai che fosse scoppiata una bombola del gas dato il forte boato avvertito. Ho avuto paura.”Dice.” Mi sono riparato sotto il tavolo. Quel tremore è durato circa un minuto. Quando la scossa finì ho visto persone che camminavano sulle macerie, altre urlavano e avevano paura. Quella notte la trascorremmo in strada e accendemmo un po’ di fuoco per riscaldarci.”
Alunno P.S. classe 5 sez. A primaria di Teora

Testimonianza di Nonna Giovanna
“Quella fu una giornata molto calda. Avevo 26 anni, era sera e avevo tra le braccia tua mamma, erano le 19:35… Sentii un forte botto poi il buio… nel paese nessuna luce si vedeva più. Ricordo polvere e macerie. Nei giorni seguenti in paese ci fu molta solidarietà, ci aiutavamo a vicenda. Solo più tardi giunsero persone in nostro soccorso da diverse parti d’Italia. Dopo il terremoto mi sono allontanata dal mio paese e dell’Irpinia, ho trascorso del tempo prima in un’altra regione Italiana,poi in un altro stato Europeo.
Alunno M.C. classe 5 sez. A primaria di Teora

In Irpinia e nei nostri paesi è viva la “memoria storica” che ricorda le migliaia di persone che persero la vita in quella notte e la “memoria eroica” verso i tanti volontari che misero in moto una straordinaria rete di solidarietà.
Furono chiamati “Gli Angeli del Terremoto”, persone senza ali che prestarono le loro mani per scavare tra le macerie e salvare vite umane.
Tra gli angeli in veste umane che giunsero in Irpinia in aiuto dei terremotati ci fu anche Arianna…oggi mamma, nonna e Irpina d’adozione.
Mia nonna Arianna 40 anni fa è partita Brescia con un pullman per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto. “Nonna, mi racconti cosa ti ha spinto a lasciare la tua vita da Brescia per arrivare in Irpinia, una terra così lontana e devastata dal terremoto?” Nonna Arianna:” Avevo 25 anni e lavoravo al Comune di Brescia, ricordo molto bene il momento in cui appresi la notizia alla televisione. All’inizio dissero solo che la terra aveva tornato in provincia di Avellino e di Salerno senza danni a persone e a cose. In seguito si seppe della vera tragedia. Dove abitavo, nell’ Italia Settentrionale, quasi nessuno conosceva questi piccoli paesi dell’Appennino Campano. Fui molto colpita dalle immagini delle donne vestite di nero che piangevano in coro, fu questo il primo elemento emotivo che mi spinse a partire. Con una mia amica partiamo all’inizio di dicembre del 1980 con un pullman della Cgil carico di operai che avevano risposto al grande appello lanciato dal presidente Pertini “Fate presto!”. “Nonna quale fu la prima impressione che hai avuto quando sei arrivata in alta Irpinia?” Nonna Arianna:” La prima cosa che ho notato quando arrivai a Conza della Campania per installare il campo base fu il panorama di cielo e terra così immenso e spazioso.” “Nonna perché non hai più lasciato questa terra?” Nonna Arianna:” In realtà sono tornata diverse volte nei due anni successivi perché avevo dei permessi speciali grazie alla solidarietà del Comune di Brescia. Iniziai a collaborare prima con i sindacati del settore agricolo montando delle stalle di legno offerte dal Comune di Roma poi, fu la Cgil a rappresentare bene la mia voglia di restare a dare una mano così ho messo su famiglia a Lioni e ho fatto nascere la tua mamma e la tua zia”. “Mi parli della rinascita dopo il terremoto?”. Nonna Arianna:”Certo. Dopo il terremoto tutti avevano la speranza di una vita migliore soprattutto per i giovani”. “Nonna dopo 40 anni cosa è cambiato in Irpinia?”. Nonna Arianna:”Credo che non sia cambiata in meglio! I paesi si stanno spopolando e le campagne sono abbandonate. Spero che le mie figlie restino qui e che le Istituzioni sappiano valorizzare il territorio”. “Nonna a me piace vivere qui, spero anche io che la nostra terra acquisti il giusto valore perché è così bella e ricca di risorse!”
Alunno D.C. classe 5 sez. A primaria di Teora

Si ringraziano tutti gli alunni e le famiglie della classe quinta sez. A primaria di Teora per la preziosa collaborazione.

Viviana Miele
Viviana Miele
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