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Terrae Motus

Terrae Motus

Quaranta due anni fa ebbe luogo il terremoto dell’Irpinia, uno degli eventi sismici più gravi della storia italiana. La terrà iniziò a tremare alle 19.34 del 23 novembre 1980, quando una scossa di magnitudo 6.9 colpì un’area compresa tra Basilicata e Campania. Il sisma durò “solamente” 90 secondi ma, per chi visse quella tragedia, sicuramente sembrarono attimi interminabili.

Il mondo dell’arte non è, né poteva essere, insensibile al grido di queste città dolenti.

Lucio d’Amelio noto gallerista napoletano, realizzerà qualche anno più tardi la rassegna Terrae Motus: una collezione di 72 opere di diversi artisti inspirate al terremoto dell’ottanta (fra cui Keith Haring e Andy Warhol) che farà del titolo della prima pagina deI Mattino, FATE PRESTO, grido d’aiuto per salvare chi era sotto le macerie, un iconico manifesto.

La Reggia di Caserta, è oggi parte della permanente d’arte contemporanea visibile all’interno dell’edificio borbonico.

TERREA MOTUS

La Reggia di Caserta rappresenta un importante caso di integrazione tra una sede storica e i linguaggi artistici contemporanei.

Ecco alcune delle opere che si trovano all’interno della  Grande Galleria:

Opera di Mimmo Paladino

Mimmo Paladino in Re uccisi al decadere della forza unisce simboli religiosi come la croce, il calice, la corona di spine che alludono al sacrificio ed alla rinascita. Luca Amelio la donò alla collezione Terrea Motus perché fosse sempre a disposizione della memoria e del pubblico.

Mario Schifano -Opera per Terrae Motus

Opera di Merz

Nell’ opera di Merz sullo sfondo è dipinto il Vesuvio. Per l’artista la natura si muove secondo leggi matematiche, anche i terremoti, che si diramano armonicamente da un’epicentro dal quale si espandono, diventando segno nella forza della natura.

Ecco altre opere della mostra:

 

 Lavoro fatto da: L., G., A., V., A., S., G. e S., classe 3°sez.B

Silvia De Simone
Silvia De Simone
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